Notiziario Notizie Italia Fornero: pronta a dialogo su mia riforma. De Benedetti: nessuno si offenda, M5S votato da Meridione con tendenza assistenziale

Fornero: pronta a dialogo su mia riforma. De Benedetti: nessuno si offenda, M5S votato da Meridione con tendenza assistenziale

11 Maggio 2018 13:12

Governo M5S-Lega, come viene visto dal mondo dell’imprenditoria? A dire la loro, nel corso delle ultime ore, sono state personalità di spicco del mondo politico ma non solo: hanno rilasciato commenti anche alti nomi della finanza ed editoria italiana, come rispettivamente l’AD di Mediobanca Alberto Nagel e Carlo de Benedetti. Si sa, a impensierire l’Europa e anche gli analisti è il rischio che un esecutivo del genere smetta di fare i compiti assegnati da Bruxelles. E, come ha già paventato Goldman Sachs, che i dettami fiscali vengano del tutto ignorati, azzerando l’impegno di ridurre il debito pubblico e dunque aumentando contestualmente le chances di una raffica di downgrade da parte delle agenzie di rating.Non per niente la divisione di ricerca del colosso bancario Usa ha parlato di follia fiscale.

Si sa, M5S e Lega vogliono cancellare del tutto la riforma Fornero, che pochi giorni fa Bankitalia ha indicato tra l’altro come uno dei punti di forza che garantiscono la sostenibilità del debito pubblico. Poi ci sono il reddito di cittadinanza, proposta propria del M5S, e la flat tax della Lega. Proposte che per la loro realizzazione necessitano di ingenti risorse pubbliche.

Dunque? In realtà proprio l’autrice della riforma delle pensioni tanto osteggiata dai due partiti, ovvero l’ex ministro del Welfare del governo Monti, Elsa Fornero, ha detto di essere disposta a rivedere la legge:

“Se dovessero chiamarmi per domandarmi come modificare la mia legge? Io non ho mai rifiutato il dialogo con nessuno. Ovvio che si parlerebbe di dialogo, non di responsabilità politiche. Se fossero intenzionati a dialogare, anche se uno dei due non mi pare affatto intenzionato a farlo, io sarei pronta. Ho dialogato con tutti, anche con quelli che erano molto contrari alla mia riforma. Nessuna riforma nasce perfetta”.

Così Fornero, intervistata da Ecg, programma di Radio Cusano Campus.

“Di Maio e Salvini discutono dell’abrogazione della mia legge? Spero che ne discutano avendo attorno persone competenti, visto che loro non hanno le competenze per risolvere quei problemi che dicono di voler risolvere. Spero che parlino delle questioni che vogliono affrontare avendo a mente soprattutto il futuro, un futuro disegnato dalla demografia che presenta un invecchiamento molto forte, molto rapido, molto più che in altri Paesi, e dalla tecnologia, che sostituisce il lavoro umano in moltissime attività. Di questo bisogna discutere, non avendo lo sguardo rivolto al passato, ma cercando di avere a mente il futuro. Gli italiani hanno diversi problemi, i problemi di chi non ha lavoro sono diversi da quelli di chi vuole andare in pensione o di chi pur avendo un lavoro non riesce a far quadrare i conti”.

Sull’ipotesi di un governo M5S-Lega piovono intanto dichiarazioni da più parti. Così l’ingegnere Carlo de Benedetti, in una intervista a Fanpage.it:

“Ritengo sia un bene che si sia arrivati a questo governo, perché queste sono le forze che hanno avuto un successo elettorale. Non è vero che hanno vinto, ma rappresentano una novità politica per il Paese”.

“Io penso che vadano viste le conseguenze di un governo come questo, ma solo in un contesto internazionale. Abbiamo vissuto settant’anni con un ombrello americano che era il nostro riferimento, oggi rischiamo di non essere più un Paese occidentale, perché gli Usa hanno avuto una evoluzione pessima e perché Salvini ha certamente più simpatie per Orban e Putin che non per la Merkel”.

“Le due constituency elettorali di questo governo sono meridionale per i 5 stelle, quindi, senza offesa per nessuno, con tendenza assistenziale, e sono di lavoro, di impresa per la parte nordica. Salvini controlla da Genova a Trieste e ha un potere locale molto importante, che sta anche tracimando in Emilia”.

Il punto è che “poiché non riusciranno a trovare elementi comuni”, allora “dovranno trovare un nemico comune, e sarà l’Europa“. E, a quel punto, l’Europa risponderà isolando “il contagio populista”.

Più cauto il ceo di Mediobanca, Alberto Nagel:

“Secondo me è prematuro e forse sbagliato fare processi alle intenzioni. Se e quando un governo ci sarà valuteremo le proposte e l’operato”, ha detto nel corso di un briefing telefonico sui risultati di bilancio di Mediobanca, relativi ai primi 9 mesi dell’esercizio 2017-2018.

“L’Italia è saldamente nell’Ue come collocazione di regole e politica, oltre che geografica, e quindi in questo alveo si muoverà. Così come va considerato che una parte importante del debito pubblico italiano è estero e ogni anno va rinnovato. La terza considerazione, a prescindere dal tipo di governo, in Italia è dal 2016 che alcuni temi di interventi strutturali sulla competitività non vengono affrontati in maniera prioritaria. Praticamente è da dopo il referendum che siamo in un’ottica di ordinaria amministrazione”.

Dunque, “la priorità di questa agenda di riforme, quale che sia il governo, va ripresa. Perchè è molto importante che si consolidi a livello strutturale la ripresa dell’economia italiana e che tenda a essere meno ciclica, meno collegata a uno scenario internazionale espansivo e a una politica monetaria molto espansiva perchè sappiamo che nei prossimi 18-24 mesi entrambi potebbero avere una correzione” (riferimento alla probabile decisione della Bce di staccare la spina del Quantitative easing e di tornare ad alzare i tassi di interesse).

“Quindi  è molto importante che si riprenda in tempi rapidi, quale che sia il governo, un’agenda che tenda a trasformare la nostra in una crescita strutturale. Se ci confrontiamo sul lavoro fatto in Spagna negli ultimi 5 anni e in Francia negli ultimi 18 mesi il confronto non ci gioca a favore. Dobbiamo recuperare questo ritardo derivato da un lungo ciclo elettorale che speriamo oggi sia finito“.