Frenata su super green pass a lavoro, governo vira su obbligo vaccino per Over 60 e più smart working
Nuova stretta per frenare i contagi che ieri hanno toccato un nuovo record oltre quota 170mila contagi giornalieri e 259 morti (massimo da fine aprile). Il consiglio dei mistri di oggi dovrebbe varare nuove misure con l’emergere nelle ultime ore dell’ipotesi molto concreta di un obbligo vaccinale per gli over 60 e l’accantonamento per il momento del super green pass per tutti i lavoratori che vede alcuni partiti (Lega e M5S) non convinti circa la misura.
L’obbligo vaccinale per gli over 60 coinvolgerebbe circa 1,5 milioni di cittadini che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Da valutare che tipo di sanzione inserire per chi si sottrae a tale obbligo. Tra le alternative riportate oggi dagli organi di stampa c’è anche l’obbligo vaccinale solo ad alcune categorie di lavoratori, quelle che sono a contatto con il pubblico.
Il super green pass per tutti i lavoratori, che prevederebbe la possibilità di lavorare ai soli vaccinati o a chi ha avuto il Covid negli ultimi sei mesi, appare di difficile attuazione nel breve con la necessità di concedere qualche settimana per permettere di vaccinarsi e anche il rischio per molte imprese di trovarsi a corto di personale. Di contro la misura faciliterebbe il compito di applicare la sanzione, ossia la sospensione dello stipendio, così come previsto già per alcune categorie (operatori della sanità, scuola e forze dell’ordine).
Nodo smart working
A tenere banco è anche la delicata questione sullo smart working, con il ministro Brunetta che nei giorni scorsi ha nuovamente stoppato ogni ipotesi di ritorno massiccio al lavoro da remoto per i dipendenti pubblici. Ieri si è però tenuto un pre-vertice proprio tra Draghi e il ministro alla Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Il premier spinge per una via di mezzo utilizzando le regole che già esistono sul lavoro agile. Come riporta il quotidiano Repubblica, avrebbe preso corpo la possibilità di mantenere la maggioranza dei lavoratori in ufficio con l’invio però di una circolare che disponga l’uso più esteso possibile dello smart working, fino al 49% dei lavoratori del settore pubblico. Nel settore privato la direzione dovrebbe essere la stessa con apertura allo smart working fino al 100%, considerando che già molte aziende ne fanno ampio uso.