Ghizzoni: Boschi mi chiese se fosse pensabile intervento UniCredit su Etruria. Ma no pressioni
Stando alle dichiarazioni dei diretti interessati, sulla vicenda Banca Etruria Federico Ghizzoni avrebbe dato ragione sia alla sottosegretaria al Consiglio Maria Elena Boschi che all’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli.
Entrambi interpretano infatti le parole dell’ex amministratore delegato di UniCredit come una conferma delle loro posizioni. Ed entrambi lo ringraziano, continuando nel frattempo a darsi battaglia l’un contro l’altro.
Sul proprio profilo Facebook, l’ex direttore del Corriere spiega che quanto scritto nel suo libro ‘Poteri forti o quasi. Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo’, in merito ai contatti avuti tra Boschi e Ghizzoni per risolvere la crisi di Banca Etruria, è stato confermato, di fatto, da Ghizzoni. Quei contatti ci sono stati.
“Ringrazio Federico Ghizzoni per aver confermato la richiesta dell’allora ministra Maria Elena Boschi di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria”.
Nel corso dell’audizione alla Commissione di inchiesta sulle banche, Ghizzoni ha infatti sottolineato che, nell’incontro del 12 dicembre 2014, l’allora ministra Boschi “manifestò la sua preoccupazione per le due banche toscane in crisi, Etruria e Mps“.
L’ex numero uno di UniCredit ha precisato: “La sua preoccupazione non era sulle singole banche ma sugli impatti che la loro crisi avrebbe potuto avere sull’offerta di credito nel territorio toscano” .
A causa di questi timori, “alla fine la Boschi mi chiese se fosse pensabile un intervento di Unicredit su Etruria. Risposi che su richieste di questo genere non potevo dare una risposta nè positiva e nè negativa. Spiegai che le strutture della banca stavano esaminando il dossier e che avremmo dato una risposta, in totale indipendenza, direttamente a Banca Etruria. Non avvertii pressioni da parte del ministro Boschi”.
La richiesta di aiuto da parte dell’allora ministra, dunque, ci fu. E De Bortoli ritiene tale dichiarazione la prova che conferma quanto ripetuto da lui più volte.
D’altro canto, secondo l’ex ministra, quanto detto da Ghizzoni dimostra come lei non abbia mai mentito, e non abbia mai fatto pressioni, affinché Banca Etruria venisse acquistata da UniCredit. Anche lei si esprime attraverso il suo profilo Facebook:
“Sulla vicenda Banca Etruria, confermo ciò che ha detto oggi Ghizzoni. Che è stato impeccabile nel raccontare i fatti. I fatti sono quelli. Io mi sono informata e interessata come avrebbe fatto chiunque altro all’economia del proprio territorio. Ghizzoni ha espressamente smentito eventuali pressioni definendo normale il mio comportamento”.
Soprattutto, continua Boschi, Ghizzoni “ha dimostrato che a chiedere di valutare l’acquisizione di Banca Etruria non fui io, come surrettiziamente fatto credere da una calibrata campagna di stampa per mesi, ma dall’advisor di Banca Etruria, prima. E dal management della banca, poi. Io non ho chiesto di acquisire una banca, ho chiesto se Unicredit fosse interessata o meno. C’è una bella differenza. E la risposta che mi è stata data è stata ineccepibile e corretta. Per me le parole di Ghizzoni sono molto preziose per la causa civile nei confronti del dottor De Bortoli. Che gode della solidarietà professionale di molti colleghi giornalisti ma per lanciare il suo libro ha raccontato il fatto in modo volutamente distorto”.
Boschi canta insomma vittoria e preme il tasto sul fatto che lo stesso Ghizzoni non abbia ravvisato pressioni da parte sua, nel corso di quel famoso incontro:
“So che a larga parte delle opposizioni non interessa fare chiarezza sulle banche ma solo attaccarmi. Mi spiace per loro: potevano affrontare i veri scandali bancari, hanno passato questi mesi a parlare solo di me e dei miei incontri. Ma la verità è più forte di qualsiasi gioco mediatico e speculazione politica. Per me conta solo la verità. E non vedo l’ora che venga sancita da un Tribunale della Repubblica. Adesso mi rimetto al lavoro”.
“Ricapitolando: dopo le audizioni di Vegas, Visco e Ghizzoni, tutti confermano che non c’è stata nessuna pressione. E viene integralmente confermato il mio discorso in Parlamento del dicembre 2015”, conclude la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio.
Non è assolutamente della stessa idea de Bortoli:
“Prima dell’uscita del mio libro, nel quale non si parla mai di pressioni, non si sapeva che Unicredit avesse trattato l’acquisizione di Etruria, né che sull’argomento fosse intervenuta Maria Elena Boschi, nei modi e nei tempi che Ghizzoni ha precisato. Era giusto che l’opinione pubblica lo sapesse e che lo sapessero in particolare azionisti, obbligazionisti e risparmiatori delle altre banche in crisi”.
A questo punto, “attendo l’azione civile di cui ho sentito finora parlare, senza aver ricevuto alcun atto. Aspettando che sia il Tribunale a dire l’ultima parola credo che la penultima l’abbia già detta Ghizzoni”.