Giovani: 4 su 10 disposti a trasferirsi per trovare lavoro, oltre la metà fuori dall’Italia
Quattro giovani disoccupati su dieci, soprattutto laureati, sarebbero disponibili a trasferirsi per trovare lavoro. E oltre la metà sarebbero pronti ad andare anche fuori dall’Italia. E’ ciò che emerge dal rapporto Istat “I giovani nel mercato del lavoro”. Un mercato in cui la probabilità di trovare una occupazione per un giovane italiano sale con il titolo di studio conseguito, ma anche con le giuste conoscenze, e in cui la mansione spesso è inadeguata alle competenze e i contratti sono per la maggior parte a termine.
Quelli con istruzione bassa hanno il 20% in meno di probabilità di trovare lavoro rispetto a un laureato
Tra i giovani usciti dal percorso educativo il tasso di occupazione è al 60% e cresce all’aumentare del livello di istruzione. Quelli con un titolo di studio basso hanno una probabilità del 47% di trovare un’occupazione, contro il 63% per i diplomati e il 72% per i laureati. A livello territoriale, i giovani residenti nelle regioni meridionali presentano un numero di ingressi nel mercato del lavoro decisamente inferiore al resto del Paese, segnalando le condizioni di maggiore disagio nell’inserimento occupazionale. È occupato il 42,7% dei giovani usciti dal sistema di istruzione del Mezzogiorno, il 65,5% del Centro e il 73,2% del Nord.
4 su 10 trovano lavoro tramite raccomandazione
Quattro giovani su 10 hanno trovato lavoro attraverso la segnalazione di parenti, amici o conoscenti. Pur non registrando particolari differenze di genere o territoriali, questo canale è più utilizzato dagli uomini e nel Centro del paese. Tuttavia la scelta di affidarsi alla rete informale si riduce molto all’aumentare del livello di istruzione perché diventano praticabili altri canali di ingresso, come le inserzioni sulla stampa o via web, la chiamata diretta di un datore di lavoro, le segnalazioni delle università, precedenti esperienze di stage o tirocinio presso la stessa azienda. Soltanto il 12% dei giovani ha ricevuto, nel 2015, una qualche forma di aiuto nella ricerca di lavoro da parte di una istituzione pubblica.
Ha un lavoro a termine oltre 1 giovane su 4
Un aspetto della condizione dei giovani occupati è rappresentato dall’elevata incidenza del lavoro atipico. I dati indicano che, tra i 15 e i 34 anni, il 28,2% degli occupati ha un lavoro a termine o una collaborazione, con una incidenza maggiore tra le donne (32,3%) rispetto agli uomini (25,2%). Un giovane occupato su quattro lavora a orario ridotto, nella maggioranza dei casi per l’impossibilità di trovare un’occupazione a tempo pieno. Inoltre, il 41% dei diplomati e il 31% dei laureati dichiarano che per svolgere adeguatamente il proprio lavoro sarebbe sufficiente un più basso livello di istruzione rispetto a quello posseduto.