Gli italiani risparmiano per le emergenze, si pensa ancora troppo poco alla pensione
Gli italiani hanno più fiducia nel futuro che nel presente, continuano perciò a fare progetti e vedono nel risparmio la soluzione per mettersi al sicuro e per far fronte ad emergenze. Tuttavia, rimandano il problema della pensione integrativa. I prodotti finanziari restano preferiti a immobili e liquidità, e le scelte di investimento cambiano in modo sensibile a seconda del profilo psicologico. Queste le principali evidenze che emergono dall’ultima edizione dell’Osservatorio semestrale, a cura di Anima Sgr, in collaborazione con Eumetra Mr.
Gli italiani preferiscono pensare al futuro che al presente
La crescente dialettica che ha contraddistinto il governo negli ultimi mesi, così come anche i rischi geopolitici a livello globale, hanno probabilmente inciso sul mood dei risparmiatori italiani. I dati infatti sono in congiunturale peggioramento e le aspettative sul futuro prossimo (tra un anno) sono invece migliori rispetto alle valutazioni legate al presente, ovvero c’è un certo ottimismo (relativo).
Risparmio sì, ma la pensione integrativa manca
In lieve crescita, rispetto a sei mesi fa, la progettualità degli italiani nonostante un sentiment non particolarmente ottimista sulle prospettive a breve termine del paese. Sono 33 milioni gli italiani che hanno progetti di carattere economico (da 32 a maggio), ciascuno, in media, con 2,8 progetti (dai 2,5 di maggio). Tra le tipologie di progetto vincono quelli di risparmio per finalità di sicurezza o emergenze. L’esigenza di costruirsi una pensione integrativa, ovvero il cosiddetto “rischio longevità”, invece, oggi non preoccupa più di tanto, ma viene ancora visto come una questione da affrontare in avanti nel tempo.
Tra gli investitori, i prodotti finanziari sono quelli più gettonati
I prodotti finanziari, fra gli investitori, si confermano in cima alle preferenze. In particolare, si riscontra un calo significativo della scelta della liquidità sul conto corrente (dal 31% al 25%). E nel complesso, gli investitori sono abbastanza soddisfatti e un po’ più soddisfatti di sei mesi fa, compliace l’andamento positivo dei mercati nel 2019.
Le scelte di investimento però cambiano anche in funzione della personalità (investitori Guardiani, Idealisti, Razionali, Attivi). Di fronte all’interrogativo su che cosa fare per cercare rendimento in alternativa ai Btp, il campione complessivo e i sottogruppi Guardiani, Idealisti, Razionali, preferiscono “lasciare tutto sul conto corrente”, mentre gli Attivi indicano come prima scelta quella di “investire una parte in azioni”.
Sostenibilità, un fenomeno in crescita
Aumenta la sensibilità per i rischi legati ai cambiamenti climatici e aumenta anche, rispetto a sei mesi fa, la conoscenza delle tematiche ESG (Environment, Social, Governance): due investitori su tre ne hanno sentito parlare. Nelle scelte di investimento, infine, c’è una frangia molto ristretta (3%) di investitori insensibili al tema della sostenibilità, una fascia un po’ più ampia (12%) di paladini dell’investimento sostenibile mentre la grande maggioranza si distribuisce su posizioni bilanciate e tiene in considerazione sia il rendimento prospettico di un investimento sia la sua sostenibilità e responsabilità.