Governo M5S-Lega, Di Maio: ‘nessuna crisi’. E porge ramoscello di ulivo a Salvini
In un clima di alta tensione scatenato dall’elezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea da parte del M5S, Luigi Di Maio decide di porgere un ramoscello d’ulivo al leader della Lega, Matteo Salvini.
“Escludo che possa esserci una crisi – ha detto il leader del M5S, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico – Intervenendo alla trasmissione Agorà Estate, Di Maio ha sollecitato anche un incontro con il ministro dell’Interno.
“L’unica cosa che dico è che è meglio vedersi, anzichè parlarsi, è giusto che ci incontriamo, che chiariamo e andiamo avanti, oggi, perchè oggi c’e’ il consiglio dei ministri ed il tavolo autonomia”.
Ma Salvini accoglierà l’offerta? Fino a ieri sera, il viceministro leghista aveva detto che non avrebbe partecipato né al Consiglio dei Ministri delle ore 12, in calendario nella giornata di oggi, e neanche a quello successivo sulle autonomie.
Nelle ultime ore, l’espressione crisi di governo è tornata protagonista nella stampa italiana e mondiale. Pesanti sono state d’altronde le parole che i due vicepremier, sempre a mezzo stampa, si sono scambiati.
Con il M5S “si è persa la fiducia, anche personale”, ha detto Salvini ieri da Helsinki annunciando che non sarebbe stato presente oggi alla riunione del CdM. E minacciando: “Oltre questo governo ci sono solo le elezioni”.
Per la prima volta in assoluto, il leader del Carroccio ha deriso sia Davide Casaleggio che la piattaforma Rousseau:
“Se il voto popolare ha un senso… altrimenti mettiamo online su Rousseau qualunque nomina, facciamo i clic e così decide tutto Casaleggio e siamo a posto”.
Dal canto loro, fonti del M5S hanno riportato all’Ansa che la rabbia apparente di Salvini avrebbe a che fare più con l’inchiesta russa che non con il caso dell’elezione di Von der Leyen.
Nella tarda serata di ieri, anche il ministro dell’Interno ha smorzato però i toni, decidendo tra l’altro di non salire al Colle, come avrebbe fatto invece il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, “ufficialmente per comunicare la sua rinuncia a qualsiasi ipotesi di candidatura come commissario Ue”, come riporta oggi Il Sole 24 Ore.
Salvini ha proferito anzi una frase decisamente più conciliante. “Domani (oggi per chi legge) non cade nessun governo. Io vado avanti tranquillo, ma se ci sono dei sì” .E ancora: “Ritengo Di Maio persona seria onesta e preparata”, ha sottolineato il leader della Lega nel corso della trasmissione Fuori dal Coro, confermando che i due non si sentono comunque “da qualche giorno”.
Sul Russiagate Salvini ha poi precisato: “Siamo seri, abbiamo tanti difetti, ma non quello di andare in giro a rubare e chiedere soldi. Mi spiace che chi è al governo con me possa pensare che ci sia del malaffare. Quando mi convocano in Parlamento come se fossi un ladro mi girano…”
Il Giornale riporta a tal proposito indiscrezioni secondo cui “sono giorni che Conte e il leader grillino si palleggiano il Russiagate con l’evidente tentativo di inchiodare Salvini ai presunti finanziamenti di Mosca alla Lega. Il ministro dell’Interno l’ha capito e ora inizia a pensare che non ci sia più alcuna via d’uscita dall’angolo nel quale lo hanno spinto i suoi alleati. Ecco perché, dopo giorni di tensione, Salvini ha iniziato a considerare l’ipotesi di far saltare il banco, forse ormai la sola strada per fermare la tempesta prima che si trasformi in uragano”.
L’Ansa riporta la posizione del Colle:
“Secondo ambienti sia della maggioranza che dell’opposizione il Quirinale non avrebbe posto alcun veto sul ritorno alle urne ponendo tuttavia un tema: a settembre i tempi per la formazione del governo saranno strettissimi con la manovra in arrivo e, al Colle, non si ha alcuna intenzione di avallare un esercizio provvisorio”.