Governo vara decreto cuneo fiscale: fino a 600 euro in più in busta paga. Bonus Irpef si allarga a 16 mln dipendenti
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per il taglio del cuneo fiscale. “Abbiamo appena approvato il decreto che stanzia 3 miliardi per la riduzione del cuneo fiscale, mettendo più soldi nelle buste paga di 16 milioni di lavoratrici e lavoratori. Andiamo avanti rispondendo ai bisogni dei cittadini con serietà e fatti concreti”. Così ha scritto in un tweet il premier Giuseppe Conte.
Il decreto, composto da 5 articoli complessivi, prevede per il periodo che va dal 1° luglio al 31 dicembre di quest’anno fino a 600 euro in più in busta paga, per i redditi di lavoro dipendente e assimilati a partire da 8.200 euro fino a 28mila euro.
Così si legge nel comunicato di Palazzo Chigi che è stato diramato al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge, in attuazione della legge di bilancio per il 2020, stilato per ridefinire gli importi e allargare la platea di chi percepisce l’attuale “bonus Irpef”. “Dal 1° luglio 2020, il bonus di 80 euro aumenta quindi a 100 euro mensili per chi ha un reddito annuo fino a 26.600 euro lordi. Coloro che percepiscono un reddito da 26.600 euro a 28.000 euro, beneficeranno per la prima volta di un incremento di 100 euro al mese in busta paga. Per i redditi a partire da 28.000 euro, si introduce invece una detrazione fiscale equivalente che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35.000 euro lordi. Oltre questa soglia, l’importo del beneficio continua a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro di reddito. In questo modo, la platea dei beneficiari passa da 11,7 a 16 milioni di lavoratori“.
Su Twitter il viceministro dell’economia Antonio Misiani ha commentato il varo del decreto sottolineando che, “dopo lo stop all’aumento IVA, diventa realtà un’altra scelta fondamentale per aiutare le famiglie italiane e fare ripartire l’economia”. Via tweet si è espresso anche il nuovo capo politico del M5S, dopo le dimissioni di Luigi Di Maio, Vito Crimi:
“Non c’è miglior modo di iniziare questo incarico che annunciare il taglio del cuneo fiscale: più soldi in tasca ai lavoratori. Sedici milioni di cittadini avranno più soldi in busta paga. Il primo di una serie di interventi per ridurre le tasse e rilanciare l’economia”.
Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri accoglie con favore la misura, parlando di un “primo intervento concreto nel segno della crescita e dell’equità che costituirà la base di una più ampia riforma del sistema fiscale”. Gualtieri parla di “grande soddisfazione anche per la coesione dimostrata dalla maggioranza e per il dialogo positivo con le parti sociali”.
La misura ha comunque una natura sperimentale, durerà dunque sei mesi dal 1° luglio al 31 dicembre, in attesa di una riforma fiscale complessiva dell’Irpef. Così spiega il quotidiano La Repubblica:
Spiega oggi Repubblica: “La relazione tecnica spiega infatti che «l’intervento normativo si applica limitatamente alle prestazioni rese dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2020, in attesa di una revisione degli strumenti di sostegno al reddito». Le coperture per 5 miliardi sono tuttavia già assicurate dalla legge di Bilancio 2020. Si scioglie, almeno nell’articolato entrato in Consiglio dei ministri, il nodo delle modalità di erogazione del bonus che vedeva contrapposti i Cinque stelle (per le detrazioni) e il Pd-Iv (per in mantenimento del bonus più esteso possibile). La soluzione di compromesso sarà che fino a 28 mila euro ci sarà quello che viene definito “trattamento integrativo” del salario, in altri termini una erogazione simile al bonus, mentre sopra a 28 mila euro si agirà sulle detrazioni da lavoro dipendente”