Gualtieri addolcisce la pillola Mps per Unicredit, per analisti fusione sempre più vicina
Facilitare l’acquisizione di Banca Monte dei Paschi da parte di UniCredit cedendo 14 miliardi di NPE ad Amco, l’ente statale per la gestione dei crediti deteriorati, controllata al 100% dal Tesoro. Questa la soluzione allo studio del Ministero dell’economia e delle finanze guidato da Roberto Gualtieri. I colloqui sono ancora in fase embrionale ma il Mef vorrebbe accelerare i tempi considerando anche che entro fine mese, MPS deve consegnare il capital plan all’Ue per il suo rafforzamento patrimoniale.
Assist per cessione crediti deteriorati Ucg ad Amco
AMCO potrebbe inoltre rilevare anche un portafoglio di crediti in bonis ma ad alto rischio della banca senese. Nel tentativo di rispettare gli impegni di ri-privatizzazione concordati con Bruxelles, il Tesoro sta lavorando con i suoi consulenti per affrontare le complessità di un accordo, compresa la fornitura di una possibile garanzia statale per proteggere qualsiasi futuro proprietario di MPS da circa 10 miliardi in crediti che la banca deve affrontare dopo decenni di cattiva gestione.
UniCredit dal canto suo non ha ancora firmato nessun accordo in quanto cerca maggiori rassicurazioni sul fatto che sia l’Unione Europea che la BCE sosterranno il pacchetto di misure. Nei mesi scorsi Jean Pierre Mustier ha annunciato che si dimetterà entro aprile dalla carica di amministratore delegato a causa di disaccordi con il board sulla strategia dell’istituto. Tre fonti vicine al dossier hanno riferito che il successore di Mustier sarà scelto a febbraio.
Le valutazioni degli analisti
Sviluppi accolti con favore dagli analisti che vedono condizioni più favorevoli in grado di convincere Unicredit a dire sì alle nozze con Mps. “E’ chiaro che il governo sta lavorando per rendere appetibile l’acquisizione di MPS da parte di Unicredit – argomentano gli esperti di Intesa Sanpaolo – occupandosi di tutte le principali problematiche dell’affare: carenza di capitale, grandi pretese legali, deterioramento della qualità degli attivi a seguito la pandemia di Covid-19. Crediamo che la fusione tra Unicredit e MPS stia diventando più probabile”.
Secondo Banca Akros, in caso di successo, la vendita di NPL sarebbe il deal sui crediti inesigibili più grande mai realizzato per UniCredit. Il prezzo di vendita dei crediti deteriorati sarebbe chiaramente un grosso ostacolo all’operazione dicono gli esperti. Se sotto Mustier, UniCredit ha ridotto il rapporto NPE al 4,7% del totale dei prestiti, una nuova ripulita aiuterebbe la banca di Piazza Gae Aulenti a superare le ricadute della crisi Covid e renderebbe l’acquisizione di MPS più appetibile. Per far fronte agli ingenti rischi legali derivanti dalla sfortunata acquisizione da parte di MPS della rivale Banca Antonveneta nel 2007, il Tesoro sta lavorando con i suoi consulenti su tre opzioni. Queste comporterebbero o un “regime di garanzia” o, in alternativa una sorta di “contratto di assicurazione” con denaro contante come garanzia. Un’altra opzione è un prestito subordinato il cui capitale potrebbe essere cancellato in determinate circostanze.
Secondo Equita, la possibile cessione di 14 miliardi di NPS di Mps ad Amco, può agevolare significativamente un’acquisizione da parte di Unicredit, riducendo i rischi sia sull`asset quality (che sui contenziosi legali.