Gualtieri ammette: Pil -6% ‘realistico’. Ma no Mes. Catalfo: reddito emergenza in decreto aprile
Una previsione shock, quella del centro studi di Confindustria, che ha messo di fronte agli italiani uno scenario terribile e deprimente: calo del Pil, nel 2020, pari a -6%. Un tonfo che, ha ammesso lo stesso ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, è “realistico” .Così il titolare del Tesoro in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano.
“Purtroppo sono stime realistiche. Le nostre sono in corso di pubblicazione nel Def. Allo stesso tempo possiamo ambire a una ripresa vigorosa. Più saremo rigorosi ed efficaci in un’azione di contrasto all’epidemia, prima potremo ripartire”.
Per questo, il decreto di aprile a cui il governo M5S-PD sta lavorando, sarà più generoso di quello precedente. “Sarà significativamente superiore al precedente e sufficiente a fornire per tutta la durata della crisi il doveroso sostegno alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese”.
Ovvero?
“Complessivamente ci attendiamo di liberare risorse al servizio dell’economia reale per almeno 500 miliardi“. Tra le misure, l’esecutivo giallorosso pensa a una supergaranzia sui prestiti alle imprese sopra i 5 miliardi di fatturato:
“Stiamo pensando di intervenire già nei prossimi giorni per assicurare subito la liquidità necessaria a tutte le imprese, anche anticipando questa misura rispetto al resto del decreto, con un decreto ad hoc”, ha assicurato Gualtieri, agiungendo che l’intenzione è anche quella di “rafforzare l’indennità per i lavoratori autonomi“.
DIBATTITO CORONABOND, GUALTIERI: “RICORSO A MES FUORI DISCUSSIONE”
Ancora, il decreto Aprile conterrà l’estensione della cassa integrazione, sottolinea il ministro dell’economia Roberto Gualtieri. Che, sempre nell’intervista al Fatto -in un momento in cui sale la tensione tra l’Italia e i paesi del Sud Europa da un lato e i paesi del Nord dall’altro, a causa del nuovo-vecchio pomo della discordia degli eurobond – in questo caso coronabond – che paesi come Olanda e Germania non vogliono -, tiene a puntualizzare che il ricorso al Mes è fuori discussione:
“Il Mes è stato concepito per affrontare choc asimmetrici mentre questa è una crisi simmetrica che riaguarda tutti, quindi un suo uso sulla base dei meccanismi attuali, almeno da parte dell’Italia, è fuori discussione”.
Inoltre, ha continuato, “pure l’idea di una nuova linea di credito precauzionale ci sembra di scarsa utilità. Più promettenti sono il potenziamento dell’azione della Bei e lo strumento temporaneo di assistenza cui sta lavorando la Commissione facendo leva sul bilancio europeo. Ma servono soluzioni nuove che garantiscano la parità di condizioni e definiscano una risposta comune e solidale adeguata”.
OPZIONE REDDITO DI EMERGENZA, CATALFO: SUBITO LA MISURA CON DECRETO APRILE
Occhio intanto all’opzione reddito di emergenza, di cui ha parlato in un’intervista a La Stampa la 5 Stelle ministra del lavoro Nunzia Catalfo.
Catalfo ha commentato anche l’accordo siglato la notte precedente tra banche e sindacati, volto ad accreditare soldi freschi sui conti correnti di coloro che non hanno percepito alcuno stipendio, costretti a non lavorare a causa del lockdown e della quarantena seguiti all’esplosione dei contagi di COVID-19, in Italia:
“Basterà che il lavoratore compili i moduli previsti dalla convenzione per ottenere l’anticipo in banca. Con l’Inps stiamo lavorando per semplificare al massimo le procedure ma l’istruttoria richiede comunque dei tempi tecnici. L’accordo con le banche ci consente di fare arrivare subito i soldi a chi ne ha bisogno”.
Ma non è finita qui, visto che Catalfo ha dato per l’appunto delucidazioni sulla proposta di un reddito di emergenza di 500-600 euro che richiederà uno stanziamento di tre miliardi:
“Intanto vorrei dire ai nostri critici: per fortuna che in questo momento così difficile almeno ci sono 2,5 milioni di Italiani che percepiscono il Rdc! Con il reddito di emergenza vogliamo tutelare quelli che oggi non possono mettere il cibo a tavola”, una misura che arriverà “subito, con il decreto di aprile”.
“Serviranno circa 3 miliardi – ha sottolineato la ministra – spiegando che “il reddito di cittadinanza è composto da due voci: 500 euro di reddito vero e proprio più altri 280 euro di contributo per la caso”. E noi “pensiamo, per il reddito di emergenza, a una cifra superiore alla prima voce“.