Ilva: plebiscito di sì all’accordo con ArcelorMittal, l’inedito asse Landini-Di Maio
Inizia una nuova era per l’Ilva di Taranto. Dopo l’esito del referendum con una schiacciante vittoria del sì all’accordo tra i sindacati e ArcelorMittal, già oggi i commissari straordinari procederanno alla sottoscrizione del contratto di affitto/cessione con i nuovi proprietari.
Il cambio della guardia sarà comunque graduale nell’arco delle prossime settimane con l’accordo che prevede un periodo di transizione di 45 giorni durante i quali formalmente a gestire l’azienda sarà l’amministrazione straordinaria.
I risultati del referendum
Il referendum che si è tenuto allo stabilimento Ilva di Taranto il sì ha ottenuto il 94,29 per cento dei voti. Su 10.830 aventi diritto, 6.866 sono stati i votanti: 10 schede nulle, 12 schede bianche, 392 contrari e 6.452 sì.
Di Maio: migliorato sia piano ambientale sia quello occupazionale
“Per ILVA abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili. Abbiamo lavorato per migliorare sia il piano ambientale sia quello occupazionale. Il risultato emerso dalle votazioni dei lavoratori conferma l’azione di questo Governo su una vicenda tanto delicata quanto quella dell’ILVA”. E’ quanto dichiarato dal Ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio.
“La starda resta comunque in salita – aggiunge Di Maio – tutte le nostre forze sono ora impiegate nel vigilare attentamente affinché il piano ambientale sia rispettato al millimetro. Al contempo predisporremo un piano straordinario di rilancio di Taranto, così da consentirne una vera riconversione economica, perché questa bellissima città non sia ostaggio di una sola azienda”.
Landini: con investimenti fabrica non sarà più un inferno per chi lavora
Soddisfatti i sindacati. il segretario confederale della Cgil, Maurizio Landini, ha affermato questa mattina che con questo accordo “non solo si garantisce l’occupazione e si mantengono i diritti salariali e l’art. 18, ma sono previsti anche più di 4 miliardi di investimenti”. “Il nostro impegno è che vengano fatti investimenti perché quella fabbrica non sia più un inferno, né per chi ci lavora, né per chi ci vive vicino”, ha aggiunto Landini intervendo a La7.
Landini elogia il lavoro fatto da Di Maio che “ha fatto il ministro, lasciando fare al sindacato la sua parte “e ha dato un contributo per fare in modo che le soluzioni fossero trovate”.