Immobiliare: comprare casa e stipulare un mutuo ai tempi del Coronavirus
L’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus ha letteralmente stravolto il mercato immobiliare e creditizio italiano come rivelano analisi realizzate dal Gruppo Tecnocasa. Nel dettaglio nel settore immobiliare si stima un rallentamento dal lato delle compravendite, che già nel 2019 hanno registrato una crescita più contenuta. Dal punto di vista del mercato creditizio, si manterranno i tassi bassi a lungo per tutto il 2020. Ma andiamo per ordine.
Il mercato immobiliare ai tempi del Covid-19
Per quanto riguarda il mercato immobiliare tricolore, il gruppo Tecnocasa stima una riduzione di almeno 50 mila transazioni per quest’anno e i prezzi stabili o in lieve ribasso. Città come Milano che, nel 2019 avevano chiuso con importanti aumenti di prezzo, potrebbero registrare un rallentamento della crescita e ritornare verso la stabilità dei valori. In questo periodo di lockdown, gli Italiani hanno una maggiore consapevolezza del bene casa in generale e della propria in particolare, mettendone in luce pregi e difetti. Molti fattori come la luminosità, la presenza di spazi esterni vivibili, la possibilità di avere un angolo in casa per lavorare in tranquillità o la connessione veloce stanno assumendo un valore più importante. Ma anche l’isolamento acustico e termico potrebbero essere riconsiderati. Questi nuovi driver di scelta potrebbero penalizzare le abitazioni che ne sono prive e che vedrebbero i loro prezzi ribassarsi e allo stesso tempo dare indicazioni importanti su come eventualmente concepire le nuove case o ristrutturare le esistenti, dice l’analisi.
Stessi elementi potrebbero essere validi anche per chi cerca la casa in affitto. Nel settore locazioni, il segmento che ha già subito un effetto immediato è quello degli affitti brevi (dove molti investitori si erano indirizzati) essendo legato al comparto turistico, altamente penalizzato in questo momento. Le conseguenze su questo settore potrebbero andare oltre il periodo dell’emergenza nel nostro Paese perché dipenderà anche dal modo in cui anche gli altri Stati fronteggeranno l’epidemia. Non si esclude però una probabile migrazione di questi immobili verso il mercato della locazione tradizionale che, negli ultimi tempi, aveva sofferto per la carenza di offerta. Se ciò dovesse accadere anche i canoni di locazione potrebbero leggermente calmierarsi.
Il settore dei mutui
Sul lato creditizio, per le famiglie composte da lavoratori dipendenti che hanno in corso un mutuo sulla prima casa è stata prevista la possibilità di sospendere il pagamento delle rate fino ad un massimo di 18 mesi, ma solo nel caso in cui il mutuatario si trovi in uno stato di riduzione o sospensione del lavoro. E’ stata anche prevista una moratoria del pagamento dei prestiti bancari attraverso un “parziale sostegno di garanzia statale”. Ci sarà quindi la possibilità di accedere al “Fondo Gasparrini” che consente la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa.
L’accesso al fondo viene esteso anche ai liberi professionisti e autonomi, che dovranno autocertificare una diminuzione del fatturato di almeno il 33%. Il tutto senza dimenticare che i tassi rimarranno bassi a lungo per tutto il 2020. Queste iniziative, già adottate in passato per fronteggiare momenti di criticità, sono necessarie e hanno dimostrato di essere soluzioni necessarie per mantenere i mercati finanziari sereni e i tassi sui prestiti ai minimi.