Imprese: tornano ad allungarsi i tempi di pagamento della Pa, Italia maglia nera d’Europa
Dopo alcuni anni di progressiva diminuzione, sono tornati ad aumentare i tempi medi di pagamento della Pubblica Amministrazione (Pa). Secondo l’analisi della Cgia di Mestre, nel 2017 il compenso veniva corrisposto dopo 95 giorni dall’emissione della fattura (contro i 30 stabiliti dalla normativa europea che possono salire a 60 per alcune tipologie di forniture, come quelle sanitarie). Quest’anno la media è salita a 104 giorni. Nessun altra Pa in Europa salda i debiti commerciali con tempi così lunghi. Rispetto alla media europea, ad esempio, in Italia i ritardi sono superiori di oltre due mesi (precisamente 63 giorni).
Italia maglia nera d’Europa
Il confronto con gli altri paesi europei è impietoso. Se in Italia i giorni medi necessari riferiti al 2018 sono saliti a 104, in Spagna e in Francia ce ne vogliono quasi la metà: rispettivamente 56 e 55 giorni per liquidare i fornitori. In Germania, invece, il dato è salito ad appena 33 giorni, mentre nel Regno Unito si è attestato a soli 26 giorni. Ritardi inammissibili in Italia, che mettono in seria difficoltà soprattutto le imprese di piccola dimensione che, da sempre, sono sottocapitalizzate e a corto di liquidità. Si stima che le imprese fornitrici vanterebbero circa 30 miliardi di crediti dalla Pa.
Stando alle informazioni rese note dalla Ragioneria Generale dello Stato, attualmente il ministero dell’Economia ha
informazioni “solo” sul 70 per cento circa dell’importo complessivo saldato ogni anno dalla Pa che si aggira attorno ai
160 miliardi di euro. Pertanto, ben 48 miliardi di pagamenti ancora adesso non transitano attraverso la piattaforma informatica. Pur essendo costretti a imporre per legge la fattura elettronica ai propri fornitori, moltissimi enti pubblici, almeno il 40 per cento del totale, utilizzano mandati di pagamento cartacei, non consentendo al ministero dell’Economia di certificare i ritardi e le somme non ancora liquidate. Tutto questo, stando alle disposizioni di legge previste nella legge di Bilancio 2017 e dai successivi decreti attuativi, dovrà cessare entro il prossimo 30 settembre. Dal giorno successivo, infatti, tutta la Pa (sanità inclusa) sarà obbligata a transitare sia in entrata sia in uscita attraverso la piattaforma Siope.