In 10 anni la corruzione si è mangiata 100 miliardi di Pil, -16% investimenti esteri
Il caso Stadio di Roma fa tornare in prima pagina l’annoso problema della corruzione in Italia. Da uno studio di Unimpresa sui costi dell’illegalità emerge che negli ultimi 10 anni, la corruzione ha “mangiato” 10 miliardi di euro l’anno di prodotto interno lordo, circa 170 euro annui di reddito pro capite e oltre il 6% in termini di produttività, per complessivi 100 miliardi in un decennio.
Il fenomeno della corruzione in Italia diminuisce gli investimenti esteri del 16% e fa aumentare del 20% il costo complessivo degli appalti. E, in particolare, per le piccole e medie imprese hanno un tasso di crescita delle vendite di oltre il 40% inferiore rispetto a quelle grandi.
Per il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, “le indagini di questi giorni sulla città di Roma rendono urgente un intervento serio da parte del governo e del Parlamento per ridurre i costi dell’illegalità che gravano sulle imprese italiane”.
I numeri della corruzione nell’UE e globali
Nell’intera UE il costo della corruzione raggiunge i 120 miliardi di euro l’anno, pari all’1% del Pil dell’Unione europea. La corruzione può far aumentare del 20% i costi complessivi dei contratti di appalti pubblici. Nel mondo ogni anno si pagano più di 1.000 miliardi di dollari di tangenti e va sprecato, a causa della corruzione, circa il 3% del pil mondiale: a questi danni economici vanno aggiunti quelli altrettanto gravi del degrado etico e sociale. Secondo una recente analisi internazionale, il peggioramento di un punto dell’Indice di percezione della corruzione in un campione di paesi determina una riduzione annua del prodotto interno lordo pari allo 0,39% e del reddito pro capite pari allo 0,41% e riduce la produttività del 4% rispetto al prodotto interno lordo.