Industria alimentare concentrata nelle mani di poche multinazionali. Chi sono i padroni del cibo
Non sono mai stati così pochi i padroni del cibo con l’industria alimentare concentrata nelle mani di un pugno di multinazionali che controllano la filiera mondiale, dalle sementi ai pesticidi, dalla trasformazione industriale alla distribuzione commerciale. E’ l’allarme lanciato da una analisi della Coldiretti sul rapporto Ipes-Food. Solo negli ultimi mesi si è assistito all’acquisizione di Whole Foods Market da parte da parte di Amazon alla quale Google ha risposto con un’alleanza con WalMart, leader mondiale della distribuzione alimentare, mentre sul mercato delle sementi e dei pesticidi sono in corso ben tre megafusioni Dow-Dupont, Bayer-Monsanto e ChemChina-Syngenta.
Secondo Coldiretti, l’elevata concentrazione dell’industria alimentare nel mondo, non solo mette difficoltà economiche e occupazionali gli agricoltori a livello globale, ma mette anche a rischio la libertà di scelta dei consumatori e gli standard di qualità e sicurezza alimentare. Non a caso la Fao ha lanciato l’allarme per la crescente uniformità delle colture mondiali che ha portato nell’ultimo secolo ad una perdita del 75% della biodiversità vegetale e ha stimato il rischio della perdita di un terzo delle specie oggi rimaste da qui al 2050.
A monte della produzione agricola al termine delle tre mega fusioni in atto tra Dow-Dupont, Bayer-Monsanto e ChemChina-Syngenta (alle quali si aggiunge la pianificata fusione con Sinochem nel 2018), tre sole società potrebbero controllare più del 70% dei prodotti fitosanitari per l’agricoltura e più del 60% delle sementi a livello globale. Una situazione senza precedenti che ha fatto scattare le preoccupazioni della stessa Commissione Europea che ha deciso di aprire un’indagine approfondita sull’operazione per verificare se la fusione tra Bayer e Monsanto limiti la concorrenza nei settori delle sementi e degli agrofarmaci.
A valle della produzione agricola all’incirca il 90% del mercato globale dei cereali è controllato da soli quattro gruppi mondiali, vale a dire ADM-Archer Daniels Midland (Usa), Bunge (Usa), Cargill (Usa), Louis Dreyfus Commodities (Francia), mentre nella trasformazione alimentare per cibo e bevande si stima che le 10 più grandi aziende di cibo e bevande possiedano il 37,5% della quota di mercato mondiale delle prime 100. Nella distribuzione organizzata i 10 più grandi rivenditori di generi alimentari coprono il 29,3% delle vendite mondiali, che ammontavano in totale a 7,5mila miliardi di euro, con il primo gruppo WalMart che fattura da solo 262,5 miliardi di dollari. Di recente Amazon è sbarcata in questo mondo con l’acquisizione di Whole Foods e, considerando la sua capacità di intercettare i bisogni dei consumatori e di analizzare la domanda, non è escluso che possa entrare nella Top 10 della distribuzione nell’arco di un decennio.
Il risultato, denuncia Coldiretti, è che per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo mentre il resto viene diviso tra l’industria di trasformazione e la distribuzione commerciale che assorbe la parte preponderante del valore. Il prezzo di un prodotto aumenta quasi sette volte dal campo alla tavola per colpa delle distorsioni e delle speculazioni lungo la filiera. “Stiamo vivendo – ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo – un furto di valore aggiunto che, senza alcun beneficio per i consumatori, vede sottopagati i prodotti agricoli spesso al di sotto dei costi di produzione”.
I padroni del cibo, secondo la ricerca di Coldiretti
Sementi e pesticidi – Dopo le fusioni di Dow-Dupont, Bayer-Monsanto e ChemChina-Syngenta, tre aziende potrebbero controllare più del 70% dei prodotti fitosanitari per l’agricoltura e più del 60% delle sementi a livello globale.
Commercio cereali – Il 90 % del mercato globale dei cereali è controllato da soli quattro gruppi mondiali, ADM-Archer Daniels Midland (USA), Bunge (USA), Cargill (USA), Louis Dreyfus Commodities (Francia).
Industria alimentare – Le 10 più grandi aziende di cibo e bevande possiedono il 37,5 % della quota di mercato mondiale delle prime 100.
Distribuzione organizzata – Nella distribuzione organizzata i 10 più grandi rivenditori di generi alimentari coprono il 29,3% delle vendite mondiali.