Notiziario Notizie Italia Industria: nuovo crollo della produzione ad aprile. Unc, tonfo annuo del 42,5% peggiore di crisi 2009

Industria: nuovo crollo della produzione ad aprile. Unc, tonfo annuo del 42,5% peggiore di crisi 2009

11 Giugno 2020 11:01

Nuova flessione per la produzione industriale italiana ad aprile, con una forte battuta d’arresto per il settore automobilistico. Secondo i dati comunicati dall’Istat, ad aprile l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha mostrato un calo del 19,1% rispetto a marzo quando la flessione era stata più marcata e pari a -28,4 per cento. Corretto per gli effetti di calendario, ad aprile l’indice complessivo è sceso in termini tendenziali del 42,5% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di aprile 2019).

L’Istat segnala che tutti i principali settori di attività economica hanno mostrato diminuzioni tendenziali. “Le più accentuate sono quelle delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-80,5%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (-74,0%), delle altre industrie (-57,0%) e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-56,3%); i cali minori, invece, si osservano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-6,7%) e nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-8,1%).

“Ad aprile le misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 hanno determinato la forzata chiusura dell’attività di molti settori per l’intero mese, con effetti negativi rilevanti sui livelli produttivi”, commenta l’Istat sottolineando che su base congiunturale, al netto della stagionalità, si osserva una nuova, marcata flessione (-19,1%), seppure meno ampia di quella di marzo (-28,4%). L’unico comparto in leggera crescita è quello farmaceutico (+2%), mentre rimane sostanzialmente stabile quello alimentare (-0,1%). Bisognerà attendere ora la pubblicazione dei dati di maggio, in calendario il prossimo 10 luglio, per vedere come si tradurrà in numeri e performance il riavvio delle attività industriali dopo la fine del lockdown.

Codacons: numeri peggiori della crisi economica

“Si tratta di un tonfo che va oltre di ogni previsione, e i numeri dell’Istat sull’industria non hanno precedenti e sono addirittura peggiori di quelli registrati nel nostro paese durante la recente crisi economica – afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi –. Basti pensare che per i beni di consumo durevoli la produzione è scesa del -84,2% rispetto allo scorso anno”. Di fronte a questi numeri il Codacons torna ad esortare il governo a “varare specifiche misure di sostegno per il comparto industriale, che rappresenta il motore del paese”. “Senza interventi urgenti ci vorranno anni e anni per tornare ai livelli pre-Covid, e saranno bruciati migliaia di posti di lavoro con effetti devastanti per la nostra economia”, conclude Rienzi.

Anche l’Unione nazionale consumatori (Unc) guarda con preoccupazione ai dati sull’industria. “Una caduta record, peggiore persino a quella registrata nel 2009, l’anno più buio della passata recessione. Mentre nell’aprile 2009 ci un fu un tonfo annuo della produzione del 25,9%, ora il crollo è del 42,5%, ossia il 64% in più, più di una volta e mezzo. I beni di consumo durevoli precipitano dell’84,2%, contro una riduzione del 19,1% dell’aprile 2009”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“L’emergenza Covid ha raso al suolo la produzione. Ora si tratterà di capire se le nostre industrie sono rimaste comunque in piedi e con la fine del lockdown sono potute ripartire a pieno ritmo, determinando un immediato rimbalzo”, conclude Dona.