Finanza Notizie Italia Industria: produzione in calo già a febbraio, Italia in recessione anche senza coronavirus

Industria: produzione in calo già a febbraio, Italia in recessione anche senza coronavirus

9 Aprile 2020 11:08

Flessione della produzione industriale in Italia a febbraio, sia su base congiunturale sia in termini annui. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, a febbraio la produzione industriale è scesa dell’1,2% rispetto a gennaio. Tra i principali settori di attività, solo per l’energia si osserva un incremento congiunturale. Su base annua, quindi nei confronti di febbraio 2019, la produzione è diminuita del 2,4%, proseguendo la lunga fase di contrazione che raggiunge il dodicesimo mese consecutivo. I beni strumentali compensano solo parzialmente la dinamica negativa degli altri settori, risultando l’unico comparto in crescita su base annuale.

“Dati di un’altra era geologica, che comunque attestano che il rialzo di gennaio era solo un rimbalzo tecnico e che il paese era già malridotto ben prima della catastrofe coronavirus”, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sottolineando che la caduta a febbraio avrebbe comunque avuto pesanti ripercussioni sul Pil e portato l’Italia, con tutta probabilità, in recessione tecnica, indipendentemente dall’attuale emergenza, come attesta la caduta della produzione su base trimestrale, sia rispetto al trimestre precedente (-0,8%) che rispetto ad un anno prima (-1,3%).

Se poi si confrontano i dati di oggi con quelli del febbraio 2008, non si è ancora recuperato più di un quinto della produzione industriale (-20,9%). “Ci domandiamo, quindi, se mai l’Italia potrà colmare questa voragine e tornare ai livelli pre-crisi di 12 anni fa, visto quanto sta ora accadendo nel mondo” conclude Dona.

Preoccupazione viene espressa anche dal Codacons: “A febbraio, quando ancora gli effetti del coronavirus non si erano fatti sentire sul comparto industriale, la produzione ha registrato una forte flessione su base annua – spiega il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi – Numeri che però oramai hanno poco valore, perché destinati a crollare a marzo come conseguenza delle misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus”.