Industria: produzione italiana prosegue su strada recupero a giugno, ma livelli ancora distanti da pre-covid
La produzione industriale italiana continua a recuperare terreno a giugno, ma resta ancora lontana dai livelli pre-Covid. L’indice destagionalizzato della produzione industriale ha mostrato a giugno un aumento dell’8,2% rispetto a maggio. A fotografare la situazione è l’Istat. L’indice destagionalizzato mensile ha evidenziato rialzi congiunturali diffusi in tutti i comparti: crescono in misura marcata i beni di consumo (+9,8%), i beni intermedi (+9,0%), i beni di strumentali (+8,1%) e, con una dinamica meno accentuata, l’energia (+2,1%).
Su base annua, tuttavia, la situazione rimane negativa: corretto per gli effetti di calendario, a giugno 2020 l’indice complessivo ha registrato una contrazione in termini tendenziali del 13,7% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di giugno 2019). Forti flessioni tendenziali caratterizzano tutti i comparti; il calo è meno pronunciato solo per l’energia (-6,2%), mentre risulta più rilevante per i beni strumentali (-16,2%), i beni intermedi (-15,7%) e quelli di consumo (-11,4%). Nella media del secondo trimestre, il livello della produzione cala del 17,5% rispetto ai tre mesi precedenti.
“Prosegue a giugno la ripresa della produzione industriale con un aumento mensile, al netto della stagionalità, dell’8,2%, che segue quello eccezionale registrato a maggio (+41,6%), dopo il crollo dovuto all’emergenza Covid-19”, commenta l’Istat sottolineando che “tutti i comparti sono in crescita congiunturale, ad eccezione di quello della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, in leggera flessione”. Sebbene in recupero, l’Istat precisa che i livelli produttivi restano ancora distanti da quelli prevalenti prima dei provvedimenti legati all’emergenza sanitaria; rispetto a gennaio la produzione risulta inferiore, al netto dei fattori stagionali, di oltre 13 punti percentuali.
Unc: “rimbalzo deludente e insufficiente”
L’Unione nazionale consumatori (Unc) mostra tutta la sua delusione di fronte a questi dati, definendo il “rimbalzo deludente e insufficiente”. “Considerato che solo dal 18 maggio avevano riaperto tutte le attività economiche e produttive, a giugno era plausibile attendersi un recupero maggiore”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Invece, rispetto ai livelli di gennaio, la produzione risulta ancora inferiore, nei dati destagionalizzati, del 13,7%. I beni di consumo durevoli, che pur segnano su maggio il rimbalzo più consistente, +39,6%, rispetto a gennaio registrano ancora un gap del 12%”, rimarca Dona.