Industria: produzione recupera ad agosto. Si attendono ora numeri Pil III trimestre a fine ottobre
Dopo la frenata di luglio, torna a crescere la produzione industriale italiana. L’Istat indica una crescita congiunturale dell’1,7% che non è tuttavia sufficiente per poter parlare di una vera e propria ripresa. Nella media del trimestre giugno-agosto il livello della produzione ha infatti mostrato una flessione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. E l’indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,8% (i giorni lavorativi sono stati 22 come ad agosto 2017). Come ha evidenziato l’Istat, commentando i dati odierni, “cresce ad agosto, su base congiunturale, la produzione industriale, recuperando pienamente la flessione del mese precedente. Nel complesso degli ultimi tre mesi, peraltro, l’indice continua a mostrare una lieve diminuzione congiunturale. Anche la variazione tendenziale dell’indice corretto per gli effetti di calendario resta negativa, per il secondo mese consecutivo”. A livello settoriale si conferma il maggiore dinamismo dei beni strumentali, il solo settore in crescita in termini sia congiunturali sia tendenziali.
L’indice della produzione industriale (che a fine agosto scorso è ancora al di sotto del 18,5% rispetto al livello ante-crisi) ha iniziato una lentissima risalita nel 2015. Secondo il Centro Studi Promotor questa ripresa si è però interrotta a metà 2017 per lasciare spazio ad una nuova fase di stagnazione che è coerente con il rallentamento della crescita del Pil trimestrale che emerge con chiarezza dagli indici Istat. La sequenza degli incrementi tendenziali del Pil mette in luce che, dopo un incremento massimo di periodo dell’1,7% nel secondo trimestre 2017, si è arrivati ad un +1,2% nel secondo trimestre 2018. La frenata è evidente e preoccupa dato il peso dell’attività manifatturiera sull’economia italiana.
In questo scenario grande attesa per la pubblicazione il 30 ottobre della prima stima Istat sul Pil nel terzo trimestre del 2018. “Se la tendenza al rallentamento della crescita venisse confermata – afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – sorgerebbero ulteriori dubbi sulla possibilità che la ripresa dell’economia italiana possa accelerare come previsto dal Governo e da tutti auspicato. E ciò nonostante che il contesto mondiale sia di generale espansione con un tasso di crescita che nell’Unione Europea è doppio rispetto a quello italiano e negli Stati Uniti è addirittura quadruplo”.
Consumatori delusi, lontani da livelli pre-crisi
Numeri altalenanti e insoddisfacenti ai fini della ripresa economica del paese. Questo il commento del Codacons, secondo il quale a destare maggiore preoccupazione è l’andamento dei beni di consumo. “Qui il calo tendenziale non solo è più marcato, ma addirittura risulta doppio rispetto la media e raggiunge il -1,6%. Ancora una volta i dati sull’industria italiana risentono dei consumi delle famiglie, che appaiono stagnanti e ben lontani dai livelli pre-crisi”, afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, sottolineando che “di questo passo e senza misure realmente efficaci sul fronte della spesa e del potere d’acquisto, ci vorranno decenni per tornare i valori del 2007”.
“Se confrontiamo i dati di oggi con quelli pre-crisi dell’agosto 2007, la produzione industriale è ancora inferiore del 5,5% ed i beni di consumo durevoli hanno addirittura una voragine record da colmare, un gap del 19,3 per cento. Ecco perché è negativo che i dati siano ancora altalenanti”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.