Inflazione rimane negativa per il secondo mese, ma salita inarrestabile dei prezzi alimentari
L’inflazione in Italia rimane negativa per il secondo mese consecutivo. Secondo la stima preliminare dell’Istat, nel mese di giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base annua (come nel mese precedente). Guardando da vicino i dati emerge che i prezzi dei carburanti continuano a diminuire mentre quelli degli alimentari si muovono in controtendenza e proseguono la loro salita, pesando sul carrello della spesa degli italiani.
L’Istat spiega che a determinare l’inflazione negativa per il secondo mese consecutivo sono i prezzi dei Beni energetici (-12,1%) che confermano flessioni molto ampie. I prezzi dei Beni alimentari continuano invece a crescere (+2,5%), con un’accelerazione di quelli degli Alimentari non lavorati (da +3,7% di maggio a +4,1%) e un lieve rallentamento dei prezzi degli Alimentari lavorati (da +1,7% a +1,5%). Secondo quanto specifica Coldiretti, i prezzi della frutta fanno segnare un aumento addirittura dell’11% rispetto allo stesso periodo del scorso anno. A registrare tassi di crescita sopra il punto percentuale sono anche i prezzi dei Tabacchi (+3,0%) e dei Servizi vari (+1,4%) che contrastano, insieme a quelli dei Beni alimentari, le spinte deflazionistiche dei Beni energetici.
“La flessione dei prezzi al consumo su base annua, registrata per il secondo mese consecutivo, continua ad essere il prodotto di spinte contrapposte: quelle deflazionistiche provenienti dai prezzi dei Beni energetici e quelle al rialzo dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona”, si legge nella nota Istat. L’inflazione di fondo, ossia al netto degli energetici e degli alimentari freschi, seppur in lieve rallentamento, si conferma quindi positiva (+0,7%).
Gli effetti sul carrello della spesa
“La deflazione, i cui effetti sono comunque positivi, dato che aumenta il potere d’acquisto delle famiglie, ha radici nella grave recessione dovuta all’emergenza Covid, ormai diventata un’emergenza economica”, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Sul carrello della spesa però pesano gli aumenti dei prezzi alimentari. Secondo l’associazione, per una coppia con due figli il carrello a +2,3% significa avere un aumento del costo della vita, per i soli acquisti di tutti i giorni, di 207 euro su base annua, 195 euro per gli alimentari. Per una coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, il rialzo è di 188 euro per le compere quotidiane, 175 euro per il cibo, per una famiglia media sono, rispettivamente, 155 e 145 euro. Per un pensionato con più di 65 anni, sono 100 euro per le spese obbligate dei beni alimentari e per la cura della casa e della persona e 95 euro per i beni alimentari.