Finanza Notizie Italia Inflazione torna a salire (di poco) ad aprile: è l’effetto del lungo ponte di Pasqua. I conti di Unc e Codacons

Inflazione torna a salire (di poco) ad aprile: è l’effetto del lungo ponte di Pasqua. I conti di Unc e Codacons

30 Aprile 2019 12:22

Inflazione italiana in leggera accelerazione ad aprile, complici le feste di Pasqua e il lungo ponte del 25 aprile. Secondo le stime preliminari diffuse stamattina dall’Istat, ad aprile l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua (era +1% del mese precedente). La cosiddetta inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera lievemente dal +0,4% al +0,6%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +0,6%.

Il motivo della lieve accelerazione dell’inflazione ad aprile, spiega l’Istat, è riconducibile “soprattutto a fattori stagionali e di calendario“. In particolare, la prossimità nel 2019 della Pasqua con la festa della Liberazione ha infatti favorito una crescita congiunturale molto più marcata di quella registrata nello stesso mese dello scorso anno (quando la Pasqua era caduta il primo aprile) dei prezzi sia dei servizi di trasporto sia di quelli legati
alla filiera turistica (sostenuti anche da eventi come il salone del mobile di Milano), determinandone così l’accelerazione tendenziale.

Più nel dettaglio, osservando i numeri, il lungo periodo di festività ha impattato sulla dinamica dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti che sono saliti dal +0,5% di marzo a +2,8% e, in misura minore, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +0,9% a +1,4%) e dei beni energetici non regolamentati (da +3,3% a +3,7%). Tra gli ‘effetti di contenimento dell’inflazione’ l’Istat cita i rallentamenti dei prezzi dei beni alimentari in entrambe le componenti (Beni alimentari non lavorati da +1,9% a +1,0%, beni alimentari lavorati da +0,7% a una variazione nulla).

Voce ai consumatori che puntano il dito su effetti del caro benzina
Secondo l’analisi del Codacons gli effetti del caro benzina iniziano a farsi sentire sui prezzi al dettaglio . “Il rialzo dell’inflazione è dovuto principalmente all’incremento dei listini dei carburanti, che tuttavia si avvertirà in modo più marcato nelle prossime settimane”, spiega il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi. Il Codacons fa qualche conto in tasca alle famiglie italiane: l’inflazione all’1,1% si traduce in una maggiore spesa pari a +429 euro annui per un nucleo con due figli (+338 la famiglia “tipo”), ma il rincaro maggiore per i consumatori è determinato dalla voce trasporti, che ad aprile sale del 2,6% su base annua.

Sorpresa di Pasqua! Stangata vacanze! E’ bastato un aumento della domanda, legato a fattori stagionali, per far decollare i prezzi, dai carburanti al trasporto aereo. Una batosta per chi è andato in vacanza, dovuta a speculazioni bellce e buone”. Questo il commento a caldo di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (Un), che si sofferma sul tema caro benzina. “Basti pensare al prezzo della benzina, che si impenna in un solo mese, o al trasporto aereo passeggeri, che registra un +24% rispetto a marzo, +35,1% i voli nazionali. Non va meglio per chi ha prenotato un albergo, +10,2% l’incremento congiunturale” aggiunge Dona. E così per una coppia con due figli l’inflazione a +1,1% si traduce in una maggior spesa annua complessiva di 368 euro, ben 175 euro per abitazione, acqua, elettricità e combustibili e 138 per i trasporti.