Inps: a luglio pagate oltre tre milioni di quattordicesime, a settembre altri 48mila pagamenti
A luglio sono state pagate oltre tre milioni di quattordicesime e a settembre sono in arrivo altri 48mila pagamenti a favore di coloro che hanno presentato in ritardo le dichiarazioni sui redditi. Secondo quanto comunicato nel fine settimana dall’Inps le 14esime elaborate a maggio e pagate a luglio ammontano a circa 3.280.000. A dicembre 2018 arriveranno come di consueto (sempre d’ufficio) i ratei di 14esima a coloro che hanno compiuto l’età di accesso al beneficio (64 anni) nel secondo semestre del 2018, ovvero che sono divenuti titolari di pensione nel corso del 2018.
L’istituto di previdenza guidato da Tito Boeri spiega che la somma aggiuntiva – cosiddetta quattordicesima mensilità di pensione – viene attribuita d’ufficio dall’Inps, senza presentazione di alcuna domanda, in presenza di tutti gli elementi necessari per la verifica reddituale di ammissione al beneficio. Per le elaborazioni d’ufficio sono, spiega la nota, sempre utilizzati in automatico i redditi da prestazione memorizzati nel Casellario centrale dei pensionati presenti al momento della lavorazione. Per i redditi diversi, invece, vengono presi in esame quelli dell’anno 2017, ovvero 2018 per le prime concessioni. In assenza delle informazioni relative all’anno 2018 o 2017, per i redditi diversi da quelli da prestazione sono stati provvisoriamente utilizzati i redditi delle ultime campagne reddituali elaborate e, quindi, i redditi del 2015 e, in subordine, del 2014. È per tale ragione che la somma aggiuntiva viene corrisposta in via provvisoria e la sussistenza del diritto sarà verificata a consuntivo sulla base della dichiarazione dei redditi.
L’accertamento del diritto alla 14esima viene effettuato rispetto a requisiti di età, contribuzione e reddito. Rispetto ai redditi per l’anno 2018 devono essere valutati:
• nel caso di prima concessione (rientrano in tale casistica tutti coloro che negli anni precedenti non abbiano percepito la somma aggiuntiva), tutti i redditi posseduti dal soggetto nell’anno 2018;
• nel caso di concessione successiva alla prima, i redditi per prestazioni per le quali sussiste l’obbligo di comunicazione al Casellario centrale dei pensionati conseguiti nel 2018 e i redditi diversi da pensioni conseguiti nel 2017.