Finanza Notizie Italia Intesa Sanpaolo: per Bergamo in campo il “Programma Rinascimento” da 30 milioni  

Intesa Sanpaolo: per Bergamo in campo il “Programma Rinascimento” da 30 milioni  

7 Maggio 2020 17:11

“Rinascimento“. E’ stato battezzato così il programma, presentato oggi dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e dall’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina,  per sostenere un territorio fortemente colpito dalla diffusione del Coronavirus Covid-19.  “Dopo essere stati, nostro malgrado, la città simbolo dell’epidemia vogliamo diventare la città simbolo della ripartenza del nostro Paese – ha dichiarato il sindaco Gori -. Siamo onorati che Intesa Sanpaolo abbia deciso di sperimentare a Bergamo, per estenderla poi ad altri territori, un’inedita e innovativa forma di cooperazione tra ente locale e istituzione bancaria, che per parte nostra faremo ogni sforzo per rendere efficace a vantaggio della nostra comunità”.

Come è strutturato il programma

Il “Programma Rinascimento”, il cui valore complessivo è pari a 30 milioni di euro messi a disposizione dalla banca, supporterà le micro e piccole attività d’impresa, i piccoli esercizi commerciali e artigianali della città lombarda, per sostenere, in questa fase di ripartenza, le attività in difficoltà che non usufruiscono di interventi o agevolazioni da parte delle istituzioni centrali o regionali. “Il programma  – si legge nella nota di Intesa Sanpaolo – intende rappresentare un concreto strumento di sostegno del tessuto produttivo urbano e di quartiere di Bergamo, per aiutare le imprese ad affrontare le spese sostenute durante lockdown e gli investimenti necessari alla ripartenza, ma ha anche la finalità di incentivare interventi di mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro”.

In campo il “prestito d’impatto”

Più nel dettaglio, sono previsti 3 milioni di contributi a fondo perduto per coprire le spese che le piccole imprese commerciali e artigianali hanno dovuto sostenere durante la chiusura forzata, accompagnati da uno strumento molto innovativo, quello dei prestiti d’impatto (per una cifra di 20 milioni, con lunghe scadenze e tassi vantaggiosi) per consentire loro di affrontare gli investimenti che saranno necessari per adattare i propri spazi e i propri servizi al nuovo contesto di “convivenza” con il Covid-19, a loro volta abbinabili a contributi a fondo perduto per ulteriori 7 milioni.

“Intendiamo contribuire concretamente al rafforzamento della coesione sociale e civica attraverso il ricorso a nuove risorse e nuovi strumenti inclusivi e sostenibili, dando vita a un nuovo modello di sviluppo“, ha dichiarato Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, indicando che tra gli interventi previsti dal programma per il rilancio, “mettiamo per la prima volta in campo uno strumento innovativo, anche a livello internazionale: il prestito d’impatto”. Si tratta, ha spiegato Messina, di “uno strumento caratterizzato da lunghe scadenze e le cui risorse sono dedicate ad attività a elevato significato sociale per l’ecosistema delle imprese del contesto territoriale bergamasco, la cui operosità rappresenta una marcia in più per la ripartenza del Paese”.

Intesa Sanpaolo, illustrando il piano, afferma che gli “interventi potranno riguardare anche attività penalizzate da una forte contrazione di fatturato anche dopo la riapertura – per esempio quelle della filiera turistica – o start-up che nasceranno per far fronte a nuove esigenze o incontrare nuovi stili di vita che caratterizzeranno il contesto post-Covid”. Si precisa inoltre che i 10 milioni complessivamente finalizzati all’erogazione di contributi a fondo perduto verranno versati nel Fondo di Mutuo Soccorso istituito dal comune di Bergamo per sostenere il rilancio della città dopo l’emergenza Coronavirus e ne costituiranno uno speciale comparto destinato specificamente alle attività economiche private.

La gestione di questa attività, oltre che l’erogazione dei contributi a fondo perduto e le attività di monitoraggio e rendicontazione sono affidati a Cesvi Fondazione Onlus, una delle più importanti e accreditate istituzioni del Terzo Settore, con cui il Comune di Bergamo ha definito un’apposita convenzione. Un Comitato Tecnico di 5 membri, rappresentanti delle istituzioni coinvolte nel progetto, svolgerà un ruolo di regia e di supervisione.