Intesa Sanpaolo raggiunge accordo con i sindacati: 9.000 uscite entro il 2020 e 1.500 assunzioni
Intesa Sanpaolo ha raggiunto un accordo con i sindacati sul fronte occupazione legato all’acquisizione delle attività delle due ex banche venete, la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. L’accordo prevede da qui al 2020 circa 9.000 uscite volontarie, presentate da circa 7.500 persone nell’ambito del fondo di solidarietà, e 1.500 nuove assunzioni.
Nel dettaglio, le uscite volontarie giungeranno dal gruppo Intesa Sanpaolo per 1.500 persone che hanno già maturato i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2018, dalle ex banche venete per 1.000 e altre 3.000 dal gruppo Intesa Sanpaolo nell’ambito del fondo di solidarietà entro il 30 giugno 2019. Infine 3.500 uscite arriveranno da Intesa nell’ambito del fondo di solidarietà entro il 30 giugno 2020. Allo stesso tempo si procederà all’assunzione di 1.500 lavoratori, di cui 1.000 dipendenti a tempo indeterminato e 500 con contratto misto per la consulenza finanziaria. Queste assunzioni si vanno ad aggiungere alle 150 già concordate con i sindacati lo scorso febbraio e alle circa 100 assunzioni a tempo indeterminato rivolte ai dipendenti con tempi determinati presso le due ex banche venete al 25 giugno.
Con questo accordo, Intesa Sanpaolo prevede di risparmiare complessivamente circa 675 milioni di euro all’anno dal 2021. Non solo. Il differimento delle uscite fino al 30 giugno 2020 e la riduzione della permanenza media nel fondo di solidarietà consentono di ottimizzare gli oneri a carico della banca guidata da Carlo Messina da contabilizzare nel quarto trimestre del 2017, pari a circa 45 milioni di euro al netto delle imposte. “Quello raggiunto oggi è un passo molto importante in vista del piano industriale che verrà presentato agli inizi del nuovo anno”, ha commentato l’amministratore delegato Messina.