Investitori italiani i più ottimisti di tutta l’Ue ma il debito troppo alto è la paura più grande
Gli investitori italiani si dichiarano ottimisti sull’andamento dell’economia e dei mercati finanziari per il prossimo anno. Lo rende noto un’analisi globale di UBS Global Wealth Management con l’UBS Investor Sentiment, che approfondisce la visione di investitori High Net Worth e imprenditori sull’andamento economico, sui propri piani di investimento e su altri temi di interesse finanziario.
Ottimismo per l’economia varia da regione a regione
Dall’analisi basata su 3.600 interviste condotte a fine marzo 2019 su un campione composto da investitori privati provenienti da 17 Paesi, tra i quali l’Italia, gli investitori High Net Worth, a livello globale, mostrano un generale ottimismo (51% nel 1 trimestre 2019 vs 49% nel 4 trimestre 2018) riguardo l’economia e i mercati per l’anno in corso e sono alla ricerca di opportunità per investire sfruttando la ripresa dei mercati nel 2019. Tuttavia i livelli di ottimismo e le tendenze, tuttavia, variano in base alla geografia.
Se oggi la nuova minaccia del presidente Donald Trump di alzare le tariffe sui prodotti cinesi getta nuove ombre sul raggiungimento di una tregua tra le due superpotenze, a fine marzo quando è stata condotta la ricerca in Asia questi timori si erano allentati facendo aumentare l’ottimismo nell’economia del 50% nel quarto trimestre del 2018 al 59% del primo trimestre del 2019. Al contrario, gli Stati Uniti hanno visto una caduta dal 46% al 37% e l’Europa dal 52% al 49%. Proprio nel Vecchio Continente a svettare sulle altre economia è l’Italia, paese in cui il 55 per cento degli investitori si dice ottimista e desideroso di opportunità. Guardando al settore azionario, anche qui nel primo trimestre 2019 il 49% degli intervistati si dichiara ottimista contro il 47% di fine 2018. Una tendenza che è ancora più marcata in Asia (57%) mentre, ancora una volta, gli Stati Uniti hanno manifestato una leggera sfiducia (36% vs 41%) e l’Europa ha confermato la propria percezione (47% vs 46%).
Cosa temono gli investitori
Quali sono i timori più grandi per gli investitori? In particolare le problematiche nazionali con i rischi politici relativi al proprio paese al primo posto (44%), specie negli Stati Uniti (56%), seguiti dall’Europa (40%). Gli HNWI asiatici nutrono i propri principali timori riguardo le guerre commerciali a livello globale (46%). Mentre per gli italiani, invece, il debito pubblico resta l’elemento di apprensione numero uno (51%).
“L’andamento economico resta positivo e le banche centrali hanno recentemente confermato politiche monetarie accomodanti. Siamo quindi positivi sui mercati, anche se abbiamo ridotto il nostro sovrappeso sull’azionario in considerazione delle buone performance di inizio anno” così commenta Matteo Ramenghi, CIO UBS Global Wealth Management per l’Italia. “I livelli di liquidità degli investitori sono ancora molto elevati, soprattutto in considerazione di un contesto ancora positivo. Crediamo che sia preferibile rimanere investiti e proteggere i portafogli da possibili fasi di volatilità tramite un’ampia diversificazione e posizioni anti-cicliche, che possono beneficiare in presenza di mercati difficili, come una opzione put sull’indice S&P 500 e lo yen giapponese. Tra queste abbiamo aggiunto un sottopeso sui BTP a due anni per contenere gli impatti sui portafogli di possibili tensioni politiche derivanti dalle elezioni europee”.