Italia: allarme Istat, la crescita economica rallenterà nei prossimi mesi
La crescita economica in Italia rallenterà nei prossimi mesi. Lo prevede l’Istat, guardando agli ultimi dati macro. “L’indicatore anticipatore evidenzia una nuova decelerazione – si legge nel suo consueto rapporto mensile sulla congiuntura – consolidando uno scenario di contenimento dei ritmi di crescita dell’economia“. L’istituto di statistica rileva un proseguimento della fase di debolezza dell’attività manifatturiera, accompagnata dal calo degli ordinativi e delle esportazioni. Il mercato del lavoro invece si rafforza e l’inflazione torna ad aumentare, erodendo il potere di acquisto delle famiglie italiane.
Fiducia delle imprese manifatturiere sui minimi da inizio 2017
A giugno la fiducia delle imprese italiane ha evidenziato un aumento contenuto. Per le imprese manifatturiere, il livello della fiducia continua a diminuire, raggiungendo il livello minimo dei primi mesi del 2017, con un peggioramento sia delle attese di produzione sia dei giudizi sugli ordini.
Secondo gli ultimi dati disponibili, la produzione industriale ha segnato una diminuzione ad aprile, riprendendo la tendenza negativa di inizio anno. I dati più recenti del commercio estero confermano andamenti discordanti degli scambi verso i mercati Ue rispetto a quelli dell’area extra Ue: ad aprile le esportazioni sono cresciute in misura lieve, sintesi dell’aumento delle vendite verso i mercati Ue (+0,9%) e della flessione verso l’area extra Ue (-0,9%). Il processo di recupero degli investimenti ha evidenziato nel primo trimestre dell’anno una battuta d’arresto (-2,6%).
Torna a salire la fiducia dei consumatori
Va meglio per quanto riguarda le famiglie e il lavoro. A giugno il clima di fiducia dei consumatori ha mostrato un significativo aumento, recuperando il forte calo registrato a maggio, sostenuto dalla componente economica. Anche le aspettative sulla disoccupazione hanno segnato un deciso miglioramento.
Tuttavia guardando agli ultimi dati emergono segnali di debolezza. La crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici è stata moderata (+0,2%). Di conseguenza, la propensione al risparmio è diminuita attestandosi al 7,6%. Anche il potere di acquisto è diminuito (-0,2%). Il commercio al dettaglio mantiene un profilo moderato: nel trimestre marzo-maggio le vendite misurate in volume hanno segnato una lieve diminuzione congiunturale (-0,2%).
I prezzi continuano a salire
L’inflazione si conferma in decisa ripresa. In base alla stima preliminare, a giugno i prezzi al consumo registrano un incremento tendenziale dell’1,4%, il valore più elevato da maggio 2017. L’aumento rispecchia principalmente gli effetti diretti e indiretti dei rincari dei beni energetici legati alle maggiori quotazioni del petrolio e al concomitante deprezzamento del cambio dell’euro rispetto al dollaro. Inoltre anche i beni alimentari hanno evidenziato spinte al rialzo. L’inflazione italiana continua a mantenersi inferiore a quella media dell’area euro anche se per i nostri prezzi l’accelerazione è stata più forte, scontando incrementi tendenziali più sostenuti per i beni alimentari.