Italia come stai? Una istantanea su economia, lavoro e popolazione
In crescita anche se moderata, con un mercato del lavoro in miglioramento, ma ancora lontano dagli standard europei, e una popolazione sempre più vecchia. E’ questa l’Italia fotografata dall’Istat, nel suo Rapporto Annuale 2018, presentato oggi al Parlamento per offrire al governo e a tutti gli italiani una riflessione sulla situazione del paese, descrivendone le diverse realtà e individuando rischi e opportunità per il futuro.
Economia in moderata ripresa, ma…
L’economia italiana ha imboccato la via della ripresa grazie a un contesto internazionale espansivo. Il Pil è aumentato nel 2017 dell’1,5 per cento, con un’accelerazione rispetto allo 0,9% del 2016. E nel primo trimestre di quest’anno, secondo la stima preliminare, si rileva una espansione dell’1,4% con una variazione dello 0,3 per cento rispetto ai tre mesi prima. La crescita italiana resta tuttavia inferiore a quella delle altre maggiori economie europee. E tra i settori, quello in cui si registrano le maggiori difficoltà è l’agricoltura: “nel 2017 l’espansione dell’attività economica ha interessato tutti i settori produttivi, a eccezione dell’agricoltura”, si legge nel rapporto.
La crescita del Pil si è tradotto in un miglioramento degli indicatori di finanza pubblica: l’indebitamento netto è sceso
sotto i 40 miliardi di euro, dal 2,5 al 2,3 per cento in rapporto al Pil e il rapporto debito/Pil si è ridotto di due decimi di punto, al 131,8 per cento. La questione del debito rimane però un tasto dolente per l’Italia, secondo gli ultimi dati Bankitalia diffusi ieri (Leggi QUI).
Lavoro tornato livelli pre-crisi, ma…
Anche il mercato del lavoro sta migliorando. Nel 2017, gli occupati superano i 23 milioni (265 mila in più e +1,2 per cento rispetto al 2016) e il tasso di occupazione sale al 58 per cento, valore prossimo a quello massimo raggiunto nel 2008 (58,6 per cento) ma inferiore di oltre 9 punti alla media europea. La crescita dell’occupazione è proseguita, seppure in misura lieve, nel primo trimestre del 2018, interessando soprattutto la componente giovanile e quella maschile. Il 2017 si caratterizza anche per un incremento del lavoro a termine (+12,3 per cento), che ha interessato soprattutto i residenti nelle regioni centro-settentrionali e i giovani fino a 34 anni.
L’incremento del 2017 è relativamente uniforme sul territorio nazionale. Tuttavia, occorre sottolineare che il Mezzogiorno rimane l’unica ripartizione con un saldo occupazionale negativo rispetto al 2008; il tasso di occupazione femminile è inferiore di oltre 13 punti alla media europea e la disoccupazione giovanile molto più diffusa soprattutto nella classe di età 15-24 anni, il cui tasso di disoccupazione resta al 34,7 per cento (rispetto al 16,8 per cento dell’Ue).
Popolazione in calo e sempre più vecchia, ma…
All’1 gennaio 2018 si stima che la popolazione italiana ammonti a 60,5 milioni, con un’incidenza della popolazione straniera dell’8,4 per cento (5,6 milioni di persone). La popolazione diminuisce per il terzo anno consecutivo: quasi 100mila persone in meno rispetto all’anno precedente. Le nascite, in particolare, sono in calo da nove anni. In presenza di un calo di natalità, aumenta lo squilibrio demografico. Con quasi 170 anziani (persone di almeno 65 anni) ogni 100 giovani (tra 0 e 14 anni), l’Italia è il secondo paese più vecchio al mondo dopo il Giappone. Tuttavia, siamo uno dei paesi più longevi al mondo: un neonato di oggi ha un’aspettativa di vita che sfiora gli 81 anni se è maschio e di 85 se è femmina.