Italia: CsC, in rialzo produzione e occupazione. Voto 2018, banco di prova decisivo
Si prospetta per l’Italia un autunno migliore delle attese. In rialzo la produzione industriale, l’occupazione e le condizioni per investire. Una fonte di preoccupazione rimane il credito bancario: la Banca centrale europea (Bce) ha mantenuto i tassi fermi aiutando la domanda e ha annunciato una riduzione graduale degli acquisti dei titoli, a preoccupare però è soprattutto la stretta sulle sofferenze. La Legge di Bilancio, che avrebbe potuto essere restrittiva, agisce invece da supporto: il voto del 2018, banco di prova decisivo. E’ questa la fotografia che emerge dall’analisi mensile sull’Italia pubblicata dal Centro studi di Confindustria (Csc).
Lo scenario rimane positivo e il quadro delineato dagli esperti di viale dell’Astronomia a settembre viene confermato. Tradotto: per l’Italia i rischi restano sbilanciati verso una revisione all’insù delle stime di aumento del Prodotto interno lordo (Pil). La produzione industriale sale più del previsto e questo andamento “delinea un’accelerazione del Pil nei mesi estivi, dopo il +0,3% nel secondo, con forti rischi al rialzo rispetto alle recenti stime di Condfindustria (+0,45% nel terzo e +1,5% nel 2017)”. La produzione industriale sale più dell’atteso e la forbice tra i dati qualitativi e quelli quantitativi si chiude verso l’alto.
“Anche l’occupazione aumenta più del previsto e, diffondendo ottimismo e potere di acquisto, sostiene i consumi – si legge nella’analisi mensile del Centro studi di Confindustria -. Le condizioni per investire e le commesse di beni strumentali migliorano. Il credito bancario alle imprese ha smesso di cadere, ma non sostiene il rilancio del Paese; la stretta regolatoria, di recente accentuata sulle sofferenze, fa danni”.
Sul fronte politico, la Legge di bilancio, nella composizione e nella dimensione, agisce, invece, da supporto, mentre avrebbe potuto (ed era attesa) essere restrittiva. In particolare, Confindustria mette in evidenza che l’anno prossimo la Legge di bilancio migliorerà i conti pubblici dell’Italia di 0,3 punti di Pil (invece degli 0,8 strutturali pro- grammati ad aprile). Il deficit scenderà all’1,6% del Pil (dal 2,1% del 2017). È indicato allo 0,9% nel 2019 e allo 0,2% nel 2020. La manovra per il 2018 è di 0,3 punti di Pil, 0,22 per nuovi interventi e 0,49 da coperture.