Italia e l’ipotesi del governo di tregua. Febbre spread scende ma c’è avvertimento FMI
Italia sotto i riflettori del mondo, per la matassa politica difficile da sbrogliare. In attesa della riunione della direzione del Pd, in cui i membri del partito decideranno se seguire l’ex premier Matteo Renzi o se aprire alla possibilità di un accordo con il M5S, fonti vicine al Quirinale segnalano che l’appello che Luigi Di Maio ha lanciato a Matteo Salvini, la scorsa settimana, ovvero quello di chiedere di tornare alle urne a giugno, è irricevibile per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Basta questo per far scendere, almeno momentamente, la febbre dello spread che, dopo essere schizzata oltre quota 120 lo scorso venerdì, scontando lo scenario di elezioni anticipate, torna oggi a puntare verso il basso con decisione, lasciando sul terreno quasi -4% e riposizionandosi attorno alla soglia di 117 punti base. In discesa anche i tassi sui BTP decennali che si riportano all’1,7560%.
Mattarella si prende qualche ora di silenzio, in attesa di ricevere nuove informazioni e di seguire l’evoluzione dei fatti.
Si inizia a parlare intanto della possibilità di “un governo di tregua”: un esecutivo con una durata limitata di tempo, che sia funzionale a risolvere le priorità più impellenti e importanti per l’Italia, come per esempio una riforma della legge elettorale. Sostanzialmente, un governo del presidente, o anche un governo istituzionale, che si occupi anche di varare la manovra.
Stando a indiscrezioni riportate da diverse agenzie di stampa, Mattarella reputerebbe la scelta delle elezioni anticipate controproducente per l’Italia. La sua priorità, di conseguenza, è riuscire ad assicurare la governabilità del paese.
Intanto, nelle ultime ore, un attenti a quelle promesse elettorali sbandierate soprattutto dal centrodestra – flat tax -, M5S (reddito di cittadinanza), e abolizione della legge Fornero (M5S e Lega) è arrivato da Alessandro Leipold, nuovo rappresentante dell’Italia nel consiglio del Fondo monetario internazionale che ha preso il posto di Carlo Cottarelli.
In occasione della premiazione, avvenuta ieri a New York da parte del (GEI -Gruppo esponenti italiani presieduto da Lucio Caputo), Leipold ha affermato che una eventuale “combinazione” di tali promesse elettorali, “se realizzata, non sarebbe sostenibile” per l’Italia. Un rimprovero, quello di Leipold, che dopo il giorno delle elezioni politiche era risuonato da più parti.
Il rappresentante dell’Fmi ha avvertito che una eventuale concretizzazione di quelle promesse avrebbe come effetto quello di tradursi in un aumento del deficit e in un nervosismo dei mercati.
Se l’Italia è stata risparmiata fino a oggi dagli attacchi speculativi – ha precisato il funzionario – è stato infatti solo per “un outlook che, nel breve termine, è positivo”. Ma nel medio periodo l’outlook risulta decisamente più accidentato secondo Leipold, considerata la “crescita della produttività molto deludente”.
Il Fondo torna dunque a ricordare all’Italia i suoi ‘compiti’: sostanzialmente, di continuare nella traiettoria di discesa del debito pubblico, e dunque di evitare interventi incisivi sul capitolo pensioni e, in generale, tasse.