Italia indignata dopo parole Oettinger. Intanto Di Maio azzera impeachment e rilancia governo M5S-Lega
C’è qualcosa che sta unendo gli italiani in queste ore. Anzi, qualcuno. E’ il Commissario Ue al Bilancio, Günther Oettinger, tedesco, che nelle ultime ore ha proferito una frase che ha scatenato un’ondata di polemiche. Oettinger ha infatti detto che i mercati insegneranno agli italiani a votare. Il riferimento, ovviamente, è al trend dello spread che, nello stesso giorno in cui Oettinger rilasciava l’infelice intervista, è arrivato a volare fino a al massimo intraday di 320 punti base, a un valore quasi triplicato rispetto ai livelli della fine di aprile, quando oscillava attorno a 115 punti base, anche se ancora ben lontano rispetto al picco testato durante la crisi dei debiti sovrani, a 560 punti base. (Oggi lo spread ritraccia, scendendo sotto la soglia dei 300 punti base).
Sempre ieri i tassi dei BTP a due anni sono schizzati di oltre 150 punti base al 2,73%, mentre quelli decennali sono saliti di 50 punti base al record in più di quattro anni, al 3,4% prima di rallentare – lievemente il passo – dai massimi della sessione.
Le parole di Oettinger hanno scatenato l’indignazione degli italiani, politici e non. Rimbrottato anche da alcuni esponenti dell’Unione europea, il Commissario tedesco al Bilancio ha fatto dietrofront in serata, porgendo le sue scuse. “Non volevo mancare di rispetto e mi scuso”, ha scritto su Twitter dopo l’intervista a Deutsche Welle.
Intanto, arrivano novità dal fronte della politica italiana.
Mentre il premier incaricato dal Quirinale, Carlo Cottarelli, ha posticipato a oggi la presentazione della lista dei ministri, alimentando le speculazioni sulla difficoltà a formare un governo che sulla carta viene dato già per morto, il leader del M5S Luigi Di Maio, ha fatto più di un passo indietro, rimangiandosi la minaccia di impeachment contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non solo. Le parole di Di Maio hanno alimentato le speculazioni sulla possibilità che il M5S e la Lega (più il M5S in realtà) chiedano a Mattarella un’altra possibilità all’ipotesi di un esecutivo giallo-verde.
Così Di Maio, in un comizio a Napoli:
“Prendo atto che Matteo Salvini ‘cuor di leone’ non vuole fare l’impeachment e lì ci vuole la maggioranza”. Rilanciando: “Se abbiamo sbagliato qualcosa lo diciamo: ma una maggioranza c’è in Parlamento, fatelo partire quel governo ma basta mezzucci. Perchè di governi tecnici, istituzionali, non ne vogliamo”.
“La maggioranza c’è – insiste Di Maio – se si vuole risolvere questa crisi e rassicurare i mercati si faccia partire un governo che ha già un programma chiaro”. Intanto, fonti del Quirinale riportano che Carlo Cottarelli “ha semplicemente bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista e nessuno ha parlato di rinuncia all’incarico”.
Il Messaggero presenta gli ultimi sviluppi:
“Di Maio ieri notte ha compiuto una clamorosa retromarcia. Ha ritirato le accuse contro il capo dello Stato e ha rilanciato il governo giallo-verde. Avrebbe anche proposto, il capo 5stelle, Palazzo Chigi a Salvini, oppure a Giancarlo Giorgetti. Il leader leghista ha preso tempo. Non vuole rinunciare a Paolo Savona nel ruolo di ministro dell’economia. Ma questa opzione non è contemplata: Mattarella non le permetterebbe mai, visto che è legata all’uscita dall’euro. Si vedrà“.
In mattinata arriva intanto la precisazione della Lega, per bocca di Gian Marco Centinaio. In un intervento ad Agorà su Rai Tre, Centinaio ribadisce che “per noi Savona è il ministro dell’Economia”.
“Noi riteniamo che il curriculum del professor Savona sia all’altezza di stare in quella squadra di governo e ci sembra alquanto poco avveduto il fatto di continuare a ragionare solamente su un nome. Noi abbiamo presentato una squadra di governo perché secondo noi quella è la squadra migliore per portare avanti quel programma”.
“Se il curriculum del prof. Savona è imbarazzante, io penso che il curriculum del 99 per cento della classe politica italiana mette in imbarazzo il nostro Paese”.