Italia: migliora a luglio la fiducia di imprese e consumatori. Per Confcommercio: boccata d’ossigeno
Migliora a luglio il clima di fiducia sia per le imprese sia per i consumatori in Italia, dopo la discesa di giugno sui i valori più bassi dal 2017. Secondo quanto emerge dalle rilevazioni dell’Istat l’indice del clima di fiducia dei consumatori è passato da 109,8 a 113,4 punti e anche per l’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha mostrato una dinamica positiva (da 99,3 a 101,2).
Nel dettaglio, il recupero della fiducia dei consumatori è riconducibile soprattutto dalla componente economica (il rispettivo clima passa da 121,4 a 129,7) e da quella futura (l’indice passa da 112,6 a 117,4). In miglioramento anche il clima personale e quello corrente passando, rispettivamente, da 105,6 a 108,0 e da 107,6 a 111,1. Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia registra una lieve flessione nel comparto manifatturiero (da 100,7 a 100,1 punti) ed è in risalita in tutti gli altri settori: nelle costruzioni l’indice aumenta da 140,9 a 142,8, nei servizi sale da 98,9 a 100,1 e nel commercio al dettaglio cresce da 105,2 a 109,9.
Andando più a fondo nelle componenti dei climi di fiducia delle imprese, nell’industria manifatturiera è stato rilevato un peggioramento solo dei giudizi sugli ordini mentre le attese sulla produzione e i giudizi sulle scorte sono in miglioramento. Nelle costruzioni la dinamica positiva dell’indice è trainata dal deciso recupero dei giudizi sugli ordini.
“Per quanto riguarda le imprese – segnala l’Istat nel suo commento – il miglioramento è generalizzato a tutti i settori con l’eccezione della manifattura dove l’indice continua a diminuire, seppure lievemente. Si evidenzia un aumento delle attese su ordini e produzione diffuso a tutti i settori. Con riferimento ai consumatori, l’indice di fiducia torna ad aumentare, riportandosi sui livelli di inizio anno. Il recupero della fiducia è condizionato positivamente dalle opinioni sulla situazione economica dell’Italia”.
I commenti
Confcommercio parla di una boccata d’ossigeno. “Il miglioramento del sentiment registrato a luglio sia sul versante delle famiglie sia delle imprese rappresenta un segnale positivo che potrebbe preludere, per l’economia italiana nel complesso, a un terzo trimestre lievemente meno asfittico della prima parte del 2019. Resta valida, comunque, la previsione di crescita per l’anno in corso non oltre un paio di decimi di punto”, scrive l’ufficio studi
di Confcommercio. Secondo l’associazione è importante “che questi spunti di recupero della fiducia non vengano vanificati, nella prossima sessione di bilancio, da interventi quali l’aumento dell’Iva che attraverso una contrazione del potere d’acquisto porterebbero le famiglie a comportamenti ancora più prudenti in materia di consumi.
“Bene, gli italiani tornano ad avere fiducia sulla situazione economica dell’Italia. Ma per quanto?”. Questo il questo che si pone il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc), Massimiliano Dona, commentando i dati Istat sulla fiducia dei consumatori e delle imprese diffusi questa mattina. “Evidentemente, il calo dello spread e l’intesa con l’Ue, una volta confermati nel tempo, hanno avuto un effetto positivo sia sul giudizio che sulle attese relative all’andamento dell’economia italiana – afferma Dona -. Speriamo, però, dopo i continui saliscendi degli ultimi mesi, che il trend resti tale anche quando a settembre si comincerà a ragionare seriamente della prossima legge di bilancio”. Il miglioramento del giudizio e delle attese sulla situazione economica della famiglia “può avere, in prospettiva, maggiori effetti sui futuri consumi delle famiglie, che, non per niente, avanzano anche rispetto all’acquisto di beni durevoli”, conclude Dona.
(Aggiornata alle 11.28)