Italia: scende il numero dei miliardari. Nel 2018 sono 35, tre new entry di cui due donne
Il numero totale dei miliardari italiani è sceso del 19% nel 2018, da 43 a 35 e di questi 35, tre sono new entry, di cui 2 donne e 1 uomo. Queste alcune delle evidenze emerse dal rapporto annuale Billionaires Insights, dal titolo “The Billionaires Effect” di UBS e PwC. Il rapporto, prendendo un periodo di 15 (fino alla fine del 2018), evidenzia come le aziende quotate sul mercato azionario controllate da miliardari hanno registrato una performance in aumento del 17,8%, rispetto alla media dell’indice MSCI AC World pari al 9,1%. Il dollaro forte e il mercato azionario volatile hanno portato la ricchezza dei paperoni a diminuire di 388 miliardi di dollari – arrivando a 8,5 trilioni di dollari complessivi – dopo 5 anni di crescita. Nelle Americhe abbiamo assistito a un leggero incremento della ricchezza, con 33 nuovi miliardari in 12 mesi. Bene la quota rosa con il numero di miliardarie donne che è cresciuto del 46% in 5 anni.
Italia: scende il numero dei miliardari
Volgendo l’attenzione all’Italia, emerge che il nostro paese nel 2018 perde una decina di paperoni, da 45 a 35 di cui 3 sono new entry che hanno aggiunto 3,9 miliardi di dollari in “nuova ricchezza”. Il 40% dei miliardari nostrani è self-made e detengono il 51% della ricchezza totale. La ricchezza miliardaria totale in Italia è scesa del 16% fino a raggiungere 142,7 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno, i miliardari italiani hanno sottoperformato l’indice MSCI ACWI del 7%. Il rapporto infine sottolinea che nel 2018, l’unica ricchezza che è cresciuta in Italia è quella legata al settore industriale, che ha registrato un marginale del 2% (da 11,9 miliardi a 12,1 miliardi di dollari).
“Il boom nella nascita di nuovi miliardari a cui abbiamo assistito negli ultimi cinque anni ha subito una correzione naturale. Il dollaro più forte, nonché una maggiore incertezza dei mercati azionari in un contesto geopolitico movimentato, hanno creato le condizioni per questa decrescita” commenta Paolo Federici, Market Head Italy di UBS Global Wealth Management. “Tuttavia, a dimostrazione di come il loro business sia prospero, i miliardari continuano a creare e guidare imprese che sovraperformano costantemente gli indici dei mercati azionari. Questo talento si è riversato anche nelle loro attività filantropiche, dato che questa élite è sempre alla ricerca di nuovi modi per contribuire all’evoluzione ambientale e sociale. Il “Billionaire Effect” è forte ed in buona salute in tutto il mondo”.