Italia: sentiment dei consumatori batte le stime a luglio. Segnali negativi dai servizi e dal commercio al dettaglio
Gli indici di fiducia italiani battono le stime a luglio. Secondo i dati diffusi questa mattina dall’Istituto nazionale di statistica, nel mese in corso l’indice di fiducia dei consumatori italiani è passato da 116,2 a 116,3 punti, battendo il consenso, orientato per una contrazione a 115,9 punti. Stabile, ma comunque migliore delle attese, anche il dato relativo le imprese del manifatturiero, che si è confermato a 106,9 punti (stima a 106,5 punti).
“La stazionarietà dell’indice di fiducia dei consumatori –riporta la nota dell’Istat- riflette dinamiche eterogenee delle componenti: la componente economica e quella futura registrano un calo (da 142,8 a 141,7 e da 122,4 a 121,0 rispettivamente); invece, il clima personale e quello corrente, dopo la diminuzione degli ultimi tre mesi, tornano ad aumentare (da 107,1 a 107,8 e da 111,8 a 113,3)”.
Con riferimento alle imprese, il cui indice composito da 105,5 si è attestato a 105,4 punti, segnali negativi provengono dal settore dei servizi e del commercio al dettaglio dove l’indice diminuisce, rispettivamente, da 107,8 a 106,0 e da 103,9 a 102,6 punti. Stabilità, come detto, per quanto riguarda il manifatturiero e segno più nel comparto delle costruzioni (da 132,9 a 139,9).
Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia, per il secondo mese consecutivo nel comparto manifatturiero peggiorano i giudizi sugli ordini mentre migliorano le attese sulla produzione; le scorte sono giudicate in decumulo rispetto al mese scorso. Nel settore delle costruzioni, si registra un deciso miglioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle aspettative sull’occupazione presso l’azienda.
“Con riferimento al settore dei servizi, la diminuzione dell’indice di fiducia riflette una dinamica negativa dei giudizi sia sugli ordini sia sull’andamento degli affari; segnali positivi provengono dalle aspettative sugli ordini”. Il deterioramento della fiducia nel commercio al dettaglio “è caratterizzato da attese sulle vendite future e da giudizi sulle scorte di magazzino in peggioramento soprattutto nella grande distribuzione. Invece, i giudizi sulle vendite sono in miglioramento rispetto al mese scorso”.