Italia, tra ottimismo e cautela: stime sul Pil 2021 al 5,8%
Cauto ottimismo, con le stime sul PIL dell’Italia nel 2021 che salgono dal 5,7 al 5,8%. Questa in estrema sintesi la view di Mazziero Research sulla situazione economica del Paese, che si mantiene dunque al di sotto delle previsioni fatte dal governo (+6%) nella recente Nota di aggiornamento al DEF. L’incognita maggiore sono i rischi di inflazione, specie quelli legati all’aumento dei prezzi dell’energia che resta uno dei temi centrali in questa fase un po’ in tutta Europa.
L’incognita inflazione
Sebbene lo scostamento dalla precedente stima effettuata dagli esperti di Mazziero appaia minimale, in realtà questo proviene da un sensibile aumento del PIL stimato nel 4° trimestre dal -0,8% al -0,2%. Questo miglioramento rispecchia l’evoluzione dei contagi che, al momento, appaiono nel complesso stabili. La cautela maggiore permane nell’incremento dei prezzi in generale e in particolare di quelli dell’energia che, soprattutto in caso di un inverno rigido, potrebbero ridurre il potere di spesa delle famiglie e ridurre i consumi. Al tempo stesso anche le aziende ad elevato consumo energetico potrebbero dover ridurre i ritmi di produzione nel caso di difficoltà di trasferire gli aumenti sul prodotto finito.
L’ottimismo del governo
Sulla base degli elementi attuali, il report sottolinea che il livello del 6% di crescita del PIL potrebbe non essere raggiunto o perlomeno richieda il mantenimento di un livello dell’attività produttiva che dovrà trovare ulteriori conferme. Il governo Draghi, invece, nel terzo trimestre ha stimato un aumento del PIL del 2,2% che si aggiunge alla crescita precedente, il +4,7% di crescita acquisita per il 2021 al secondo trimestre. Un recupero sospinto dall’aumento della produzione industriale di circa l’1% e soprattutto l’andamento settore dei servizi, con un aumento dei consumi molto sostenuto già nel secondo e terzo trimestre. Da qui la previsione di crescita per il 2021 più alta dello 0,2% rispetto a quella di Mazziero.
Infine, dal report della Mazziero Research emerge anche una previsione sul futuro dell’economia italiana. Qui si stima che probabilmente il livello pre-Covid verrà superato tra il 2° e il 3° trimestre del 2022, mentre il livello di inizio 2008 si potrà raggiungere nel 2023 solamente grazie a un effettivo dispiegamento dei progetti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).