Italia: Tria, Pil 2018 potrebbe essere rivisto al ribasso ma no a manovra correttiva
Nonostante la crescita dell’economia potrebbe essere rivista al ribasso, non ci sarà alcuna manovra bis. È quanto ha detto il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel corso dell’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. “Esistono rischi di una moderata revisione al ribasso per la previsione di crescita 2018”, ha rivelato il titolare di Via XX Settembre nell’incontro organizzato per illustrare le linee guida del mandato.
Questo alla luce del fatto che “gli indicatori suggeriscono che la crescita dell’economia sia continuata a tutto il secondo trimestre a un ritmo inferiore al 2017” e stime interne “indicano per il secondo trimestre un ritmo analogo al primo”. Nel Documento di Economia e Finanza è stimato un +1,5% nell’anno corrente e un +1,4% nel 2019.
Nel complesso, l’economia presenta tassi di crescita “positivi se pur a ritmi non del tutto soddisfacenti, sempre un punto sotto la media Ue” ed è obiettivo prioritario del governo “il perseguimento prioritario della crescita dell’economia in un quadro di coesione sociale all’interno di una politica di bilancio”. In qualunque caso, l’esecutivo giallo-verde non intende adottare “alcuna misura correttiva in corso d’anno” e non approverà “misure che possano peggiorare i saldi”. Anche perché, l’andamento del fabbisogno nel primo semestre è “in linea se non migliore” di quanto previsto dal precedente esecutivo.
Nel 2019 la previsione del DEF “implica un aggiustamento troppo drastico e non riteniamo utile adottare politiche che si possono rivelare pesantemente pro cicliche con un effettivo rallentamento della crescita per effetto di variabili esogene”. In quest’ottica, Tria ha detto di aver avviato un dialogo con le autorità europee “con l’intento di fissare un deficit coerente con l’obiettivo del governo di favorire la crescita e l’occupazione”. Quindi, in sede europea, il governo punterà ad alzare il livello di deficit superiore, al momento fissato allo 0,8% del Pil.
La linea del governo prevede l’ottenimento “degli spazi necessari per attuare le misure previste dal programma” in un contesto di conferma di un percorso orientato “a rafforzare la fiducia degli investitori internazionali”.
No alla patrimoniale
Il governo non intende adottare un’imposta patrimoniale e, più in generale, non intende mettere in campo manovre “troppo restrittive”. L’obiettivo è di posizionarsi a metà strada tra lo sforare “certi tetti, che ci espone ad attacchi speculativi” e l’adottare manovre eccessivamente restrittive, “che danneggiano il ciclo economico”.
Piazza Affari in evidenza
Le rassicurazioni di Tria stanno spingendo al rialzo il listini di Piazza Affari, il Ftse Mib segna un rialzo dell’1,68% a 21.787 punti, e spingendo al ribasso lo spread, in calo di 3 a 234,5 punti base.