Italia verso recessione e nuovo record debito, occhio al movimento del Btp
Italia verso una recessione nella seconda parte dell’anno. Dopo un trimestre di Pil negativo l’economia tricolore potrebbe vederne un altro anch’esso di segno meno, entrando così in quella che viene definita dagli analisti “recessione tecnica” nel secondo semestre. E’ ciò che emerge dalle conclusioni del 46° Osservatorio sui conti italiani di Mazziero Reasearch, che sull’intero anno stima un Pil al 2,2% solo grazie all’effetto trascinamento della crescita del 2021. E così, considerando il continuo aumento del debito, che a marzo ha segnato un nuovo record a 2.755 miliardi, l’obiettivo di riduzione del rapporto debito/Pil da 150,8% al 147,0% potrebbe non essere raggiunto.
Italia, quale evoluzione?
La stima preliminare del Pil del primo trimestre da parte dell’Istat ha confermato le previsioni di Mazziero Research per una crescita negativa, prevista a -0,2%. Per il futuro, le stime vedevano un ulteriore acuirsi del rallentamento con un -0,4%, seguito poi da un +0,3% e, infine, 0,0% nell’ultimo quarto. Il tutto si traduceva in una crescita su base annua del 2,1%, positiva quindi, ma inferiore al 2,3% di crescita acquisita come trascinamento dalla forte crescita del 6,6% dall’anno precedente.
Tuttavia, secondo Mazziero Research, due fattori rendono meno pessimistica la view e portano a una revisione al rialzo da -0,4% a -0,2% la variazione nel secondo trimestre. Questi due fattori sono: l’evoluzione dei prezzi del gas europeo che sembra essere entrata in una fase di stabilità mantenendosi al di sotto dei 100 €/Mwh, e le misure di contrasto agli aumenti energetici da parte del Governo (defiscalizzazione delle accise sino all’8 luglio), che hanno portato un reale beneficio, limitando in qualche misura i danni subiti da imprese e famiglie.
A questo punto, con un secondo trimestre a -0,2% e senza ulteriori variazioni sui trimestri successivi si avrebbe una crescita annua del 2,2%, inferiore soltanto di un decimo sulla crescita acquisita.
Resta il fatto che, se effettivamente la variazione del Pil fosse negativa come si stima, per due trimestri successivi, l’Italia entrerebbe in recessione tecnica all’inizio della seconda metà dell’anno con possibile peggioramento della dinamica degli interessi sui titoli di Stato, innalzando ancora di più i costi.
Debito verso nuovo record, occhio al movimento del Btp
Da inizio anno i rendimenti dei titoli di Stato sono fortemente cresciuti, confermando una tendenza già in atto dal secondo semestre del 2021; anche lo spread Btp-Bund si è ampliato e naviga intorno ai 200 punti base.
“Siamo di fronte agli effetti dei minori acquisti da parte della Bce accompagnati dalla prospettiva che i tassi sono destinati a crescere anche nell’Eurozona – sottolineano da Mazziero Research – A questo punto sorvegliato speciale diventa la spesa per interessi che potrebbe aumentare di 5-6 miliardi nell’arco di 12 mesi“.
Inflazione, il calo è solo un’illusione ottica
Nel frattempo, l’ultimo dato sull’inflazione in calo dal 6,5 al 6,0% su base annua rischia di non mostrare la reale dinamica dei prezzi secondo gli esperti di Mazziero Research, visto che l’unica contrazione si è avuta sui carburanti grazie alla defiscalizzazione delle accise disposta dal Governo. Tutti gli altri beni, con particolare riguardo agli alimentari, mantengono inalterata la loro crescita.
L’unica nota positiva viene dal mercato del lavoro, con 168 mila occupati in più nel 1° trimestre e 829 mila in più rispetto a inizio 2021. La disoccupazione è scesa all’8,3%, un livello che non si vedeva dal 2010, e anche la disoccupazione giovanile al 24,5% si è riportata ai valori del 2009.