La mission di Draghi su lavoro, green e digitale. I titoli da cavalcare a detta degli analisti
Mario Draghi ha scelto una squadra di governo molto ampia concedendo ampio spazio alle varie forze politiche che hanno dato sostegno al nuovo esecutivo. A saltare all’occhio è però la presenza strategica di tecnici nei ministeri che l’ex presidente Bce probabilmente ritiene fondamentali in ottica Recovery Fund. “Una scelta strategica di Draghi di concentrarsi il controllo del Recovery Fund e metterlo nelle mani di esperti e amministratori. Tuttavia, Draghi dovrà procedere con cautela questioni politicamente divisive per evitare di mettere a repentaglio il suo sostegno politico”, argomenta Ludovico Sapio, economista di Barclays.
Il ministero dell’Economia è andato a Daniele Franco, direttore generale di Banca d’Italia e tra i massimi esperti nazionali di finanza pubblica. Nasce poi il ministero della Transizione Ecologica affidato al fisico Roberto Cingolani (responsabile dell’innovazione tecnologica in Leonardo), mentre Vittorio Colao (ex ceo di Vodafone) sarà alla guida di quello dell’innovazione tecnologica e transizione digitale.
Colao era stato chiamato dal Governo Conte alla guida della Task Force per la ripartenza ad aprile 2020, ma il gruppo di lavoro era poi stato sciolto. Equita SIM ricorda come il piano Colao aggrediva la trasformazione digitale (piano banda larga e supporto 5G – TIM, Inwit, Prysmian, SeSa, Reply) ed energetica (Terna, Snam, Erg, Falck, Alerion ed Enel), il lavoro (Open Job Metis), le infrastrutture (semplificazione codice appalti – Webuild), PA, e piani per emersione e regolarizzazione del contante/supporto pagamenti digitali (asset gatherers, Nexi).
Le grandi case d’affari sono concordi nel ritenere l’arrivo di Draghi una svolta per l’Italia che toglie nel breve-medio periodo le nubi dell’incertezza politica e dovrebbe mettere nel serbatoio un maggiore potenziale di crescita. Morgan Stanley, che si aspetta almeno un anno di governo Draghi, ritiene che il focus sarà inizialmente sulla gestione dell’emergenza Covid e del Recovery Plan. L’obiettivo sarà quello di utilizzare le tante risorse (circa 2% del PIL all’anno per 5 anni) nel modo più efficace. Nel report intitolato ‘Draghi’s Cabinet’, la casa d’affari USA ritiene che Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco, con l’aiuto dei tecnocrati nominati ai ministeri chiave della spesa delle infrastrutture e delle transizioni verdi e digitali, sono ben posizionati per raggiungere questo obiettivo. La scadenza di fine aprile per la presentazione della bozza del recovery plan costituirà un primo obiettivo chiave per il governo. Una corretta gestione del recovery plan può indurre a un rialzo delle stime per il Pil dell’Italia (4% a nel 2021, 5,3% a nel 2022 quelle attuali di MS). In aggiunta, Draghi ha nominato dei tecnocrati per dirigere i ministeri dell’interno, della giustizia e i ministeri dell’istruzione, il che può essere un segno di ambizione riformista.
Con Draghi a Palazzo Chigi, qualcosa può cambiare anche in Europa. L’ex presidente della Bce ha detto che la sua priorità per l’Europa è quella arrivare a un bilancio comunitario comune e secondo Morgan Stanley il suo lavoro al governo potrebbe avere un certo peso nel raggiungimento di questo obiettivo. Ad esempio, se l’Italia utilizzerà il recovery plan in modo efficace, ciò aiuterà a convalidare l’uso del prestito congiunto.
Solle prospettive economiche, non si sbilancia Barclays, che nel breve vede il PIL del primo trimestre riflettere ancora il momentum debole all’inizio dell’anno (+ 0,3% t / t), nonostante i miglioramenti sul fronte del Covid. È probabile che la crescita riprenda solo in primavera, una volta che la vaccinazione delle fasce più vulnerabili consentirà l’allentamento di alcune restrizioni. “Continuiamo ad aspettarci un’accelerazione significativa della crescita nella seconda metà dell’anno (+ 2% t/t in media) e che il PIL italiano tornerà ai livelli pre-COVID19 entro il secondo trimestre 2022. La politica fiscale dovrebbe rimanere a sostegno della crescita, con un disavanzo pari al 9% del PIL e un rapporto debito/PIL che sale al 159% nel 2021. A nostro avviso, i rischi per la sostenibilità del debito a breve termine rimangono contenuti”, sottolinea Barclays.
Le priorità dell’esecutivo Draghi e i potenziali beneficiari
Nel suo discorso tenuto il 3 febbraio come Primo Ministro designato, Mario Draghi ha affermato che le priorità del suo governo saranno l’accelerazione della campagna vaccinale e sostenere gli investimenti per sostenere la ripresa economica, tutelando il mercato del lavoro e preservando la coesione sociale. A detta di Mediobanca Securities i pilastri principali dell’agenda del governo saranno:
1) un aggiornamento del piano di ripresa, con una maggiore spinta agli investimenti per accelerare la Green Transition, la trasformazione digitale e uno sforzo per colmare il divario infrastrutturale.
2) Riforme strutturali raccomandate dall’UE come la riforma della pubblica amministrazione e della giustizia che sono visti come passi necessari per aumentare la produttività;
3) Sostegno alle imprese e al mercato del lavoro, compresa una riforma fiscale per ridurre il cuneo fiscale e misure a sostegno dell’occupazione.
“Ci aspettiamo anche un approccio pro-UE e un focus sulla sostenibilità del debito a medio termine”, asseriscono gli esperti di piazzetta Cuccia che a livello di investimenti continuano a privilegiare solidi trend di crescita secolare. Come scritto nell’outlook 2021, in un contesto macro che continuerà a essere difficile, la preferenza va verso società che possono implementare strategie di ‘self-help’ legate a forti trend di crescita sottostanti, come tassi strutturalmente bassi, green e trasformazione digitale, e l’adozione di modelli circolari e sostenibili, tendenze che il nuovo governo contribuirà ad accelerare.
La top picks list di Mediobanca per il 2021 è composta da 12 titoli, tra cui sei large cap (Poste Italiane, Enel, INWIT, CNH Industrial, Prysmian e Moncler) e sei mid cap (Anima, ASTM, BFF, Garofalo Health Care, Piaggio e Tinexta).
Stesso ammontate di titoli preferiti è indicato da Banca Akros con una folta pattuglia di industriali e utility, pronte a catturare il potenziale di forte ripresa economica i primi e la spinta verso gli investimenti green le seconde. Nell’ordine sono: A2A, Anima, Cnh Industrial, Danieli, Fila, Inwit, Italian Wine Brands, Leonardo, Moncler, Nexi, Poste Italiane e Recordati.