La nuova vita dell’e-commerce: da alternativa a necessità per gli italiani, un boom con 2,5 mln di nuovi utenti
Da alternativa a necessità. Nel giro di pocchisismo tempo lo scoppio della pandemia e il conseguente lockdown hanno rivoluzionato quello che è il concetto di shopping online. Tanto che negli ultimi mesi si stima siano stati circa 2,5 milioni i nuovi utenti (1 su 5 del totale dei cosiddetti “web shopper”) che, complice la chiusura di gran parte degli esercizi commerciali, hanno effettuato acquisti via internet. Un’accelerazione che potrebbe proseguire anche ad emergenza finita. A supporto di questa tesi due dati: la percentuale di chi ritiene internet ormai indispensabile per poter fare acquisti (il 64%) e il saldo tra quanti pensano di continuare ad acquistare online e coloro che acquistavano già prima (positivo e pari al 9% – dato medio settoriale). Questi alcuni trend messi in luce dall’ultimo Osservatorio Compass, società di credito al consumo del Gruppo Mediobanca, dedicato proprio allo shopping online e ai nuovi trend d’acquisto.
Con una percentuale di quasi il 60%, l’arredamento è al primo posto tra i prodotti che hanno attirato maggiormente i nuovi utenti seguito da cibo e bevande (55% con punte del 62% nella fascia d’età 55-75 anni) e le bici tradizionali (50%). L’e-bike attira sempre di più soprattutto in seguito al ripensamento della mobilità urbana in atto, anche nell’e-commerce (pur con piccoli numeri di acquirenti, si stima che l’e-commerce abbia giocato un ruolo rilevante).
E per il futuro? Con l’emergenza, il 63% degli intervistati ritiene che internet sia diventato indispensabile per fare acquisti, ma non solo. Per il 60% è ormai diventato fondamentale per lavorare o studiare, tanto che il 38% degli intervistati sente anche la necessità di riorganizzare la propria casa per ricavare uno spazio adatto per lavorare comodamente in smart working. In generale, che sia online o meno, il 20% degli italiani coltiva progetti per il 2020 che richiedono un pagamento a rate o un finanziamento.
Gli italiani post lockdown descritti in 5 categorie: ecco il loro identikit
Gli italiani si mostrano più pessimisti con la crisi socio-economica in relazione sia alla situazione generale in Italia (nei primi mesi del 2020 per il 77% è peggiorata) sia a quella familiare (in peggioramento per il 45%). Guardando alle previsioni per i prossimi mesi: secondo il 43% degli intervistati la situazione generale italiana peggiorerà, per il 24% migliorerà e per il 30% rimarrà stazionaria; quella familiare, invece, peggiorerà per il 28%, migliorerà per il 21% e rimarrà stabile per il 50%.
Grazie alla cosiddetta cluster analysis l’Osservatorio Compass suddivide gli italiani in cinque diversi gruppi, ognuno con un identikit:
– i provati ma desiderosi di ripresa (25%), liberi professionisti e dirigenti di giovane età, molto presenti al Centro e Sud, che hanno sofferto per la crisi ma che mostrano una grande voglia di ripresa, anche sul fronte consumi;
– coloro che mettono la famiglia prima di tutto (20%), persone che hanno riscoperto il bello dello stare in famiglia e vogliono
continuare su questa linea;
-gli impauriti e fragili (il 19% della popolazione) per lo più persone di età
superiore ai 54 anni che hanno subito un duro contraccolpo sia psicologico che economico a causa
della pandemia;
– coloro che vedono nell’emergenza un’occasione per riprogettare (19%), a più alta
presenza di uomini e di residenti nel Nord Ovest, meno colpiti dalla crisi e con un forte desiderio di
progettare e prevenire per il futuro;
– gli italiani a caccia di normalità (17%), per lo più “senior” che dal punto di vista economico non hanno avuto strascichi e vogliono solo tornare alle vecchie abitudini.