Lavoro: 1,3 milioni di contratti entro agosto, 242mila le imprese che assumono a giugno
Sarà un’estate calda sul fronte lavoro, con 242mila imprese pronte ad assumere nuovo personale a giugno e circa 1,3 milioni di nuovi contratti previsti da qui ad agosto. Come è facile immaginare sarà il settore del turismo a trainare l’occupazione e per questo sarà evidente l’effetto della stagionalità. Ma anche in altri ambiti le opportunità non mancheranno.
Turismo in prima fila, ecco i settori più attivi
Secondo i dati raccolti dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, la gran parte delle offerte di lavoro arriveranno dal settore del turismo, con 130mila posti da coprire entro fine mese: il 28% delle imprese del settore esprime, infatti, la necessità di personale in ingresso. Oltre al turismo, però, anche tutti gli altri settori fanno registrare un incremento del tasso di entrata: quasi 64mila ingressi previsti per i servizi alle persone, oltre 75mila entrate messe in conto per il commercio e poco meno di 36mila entrate da attivare nel caso delle costruzioni.
Il trend si inverte: maggiori assunzioni previste al Sud
E’ il Mezzogiorno l’area del Paese che esprime nel mese di giugno la maggior richiesta di lavoro: 143mila i contratti programmati, con la Puglia in testa con quasi 32mila entrate previste. Seconda posizione per il Nord-Est (137mila), trainato dall’Emilia Romagna, in cui il settore privato prevede di attivare quasi 58mila contratti di lavoro. Di seguito il Nord-Ovest (133mila le entrate previste), con la Lombardia a guidare anche la classifica delle regioni italiane con 87mila entrate. Al Centro, infine, il sistema imprenditoriale ha in programma di attivare oltre 96mila contratti di lavoro, il 40% dei quali (poco più di 40mila) provengono dal Lazio.
E per certi lavori si fa fatica a trovare il personale
Le imprese segnalano anche una certa difficoltà di reperimento. Tra le professioni a maggior richiesta, il mismatch più elevato si riscontra per gli operatori della cura estetica: quasi il 40% dei 12mila profili previsti in entrata è ritenuto di difficile reperimento. Si attesta poi intorno ad un terzo del totale delle entrate programmate la difficoltà di reperimento per i 14mila tecnici dei rapporti con i mercati e per i 12mila artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni.