Lavoro: le 6 professioni del futuro in rampa di lancio con il Recovery Plan
I primi fondi del Recovery Plan stanno per arrivare. Tra fine luglio e inizio agosto, l’Unione europea erogherà all’Italia 25 miliardi di euro sui 209 totali previsti dal Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Secondo le stime del Consiglio Nazionale dei Giovani (Cng), organo consultivo della Presidenza del Consiglio, il Recovery creerà 90mila posti di lavoro destinati ai giovani entro il 2023 su 750mila/1 milione di posizioni complessive. Ma quali possibilità in concreto? Sarebbero sei le professioni che saranno sempre più importanti nella nostra società e quindi più richieste nel prossimo futuro. Le ha individuate Feltrinelli Education, piattaforma di cultura e formazione, secondo cui digitalizzazione, innovazione e sostenibilità sono le tre parole chiave da cui partire per effettuare un’analisi del fabbisogno che il mercato del lavoro esprimerà nei prossimi anni.
Il Recovery Plan rappresenta un’opportunità enorme da cogliere per risollevare un paese alle prese con una delle peggiori crisi economiche della storia. Secondo il Rapporto 2021 sul lavoro sostenibile elaborato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con CRISP – Centro di Ricerca – Università di Milano Bicocca, dal 2011 al 2020, il tasso d’occupazione italiano è salito solo dell’1,3% passando dal 56,8% al 58,1%. Nel 2020 solo 2 lavoratori su 100 hanno cambiato lavoro, contro i 3 di Francia e Spagna e i 5 della Danimarca. Ma a preoccupare gli addetti ai lavori è soprattutto il dato sui Neet: in Italia il 23,3% dei giovani non studia e non lavora, quasi il doppio rispetto alla media europea (13,7%) e un dato molto superiore a quello registrato in Germania (8,6%), Francia (14%) e Spagna (17,3%).
In questo contesto però, ci sono anche delle buone notizie: secondo lo stesso report, nonostante le difficoltà e la crisi innescata dalla pandemia, le aziende guardano al futuro con fiducia, ricominciando finalmente ad assumere. Sono state circa 560 mila le offerte di lavoro aperte nei primi sei mesi del 2021 e anche nei prossimi mesi le opportunità non mancheranno. Il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, prevede infatti 1,3 milioni di assunzioni nel trimestre luglio-settembre.
Ma dove si concretizzeranno queste assunzioni? Ecco le 6 professioni su cui puntare in futuro:
– Manager della transizione digitale: la pubblica amministrazione italiana avrà bisogno di una vera rivoluzione allo scopo di diventare più innovativa e digitale. Per coordinare l’enorme lavoro da fare saranno necessari dei profili professionali in grado di far dialogare i diversi comparti e creare una PA in grado di garantire ai cittadini elevati standard tecnici, digitali e qualitativi. Il compito sarà affidato ai manager della transizione digitale.
– Manager della sostenibilità: altra figura manageriale fortemente richiesta per gestire la transizione energetica ed ecologica che l’Italia ha promesso a Bruxelles sarà quello che in inglese viene definita Chief Sustainability Officer. Si tratta di un profilo dirigenziale chiamato a gestire le politiche ambientali di piccole e grandi imprese, assicurando il rispetto degli standard ambientali stabiliti dal Governo e la conseguente riduzione dell’impatto ambientale dell’azienda. Suo anche il compito di stabilire e promuovere le strategie di sostenibilità.
– Esperti di Cyber Security: difendersi dagli attacchi informatici diventerà fondamentale per qualsiasi azienda, pubblica o privata che sia. La Cyber security è centrale nelle agende di ogni ente e di ogni governo e, per questo motivo, sarà sempre più elevata la domanda di tecnici specializzati in grado di individuare i potenziali rischi e proteggere i sistemi da incursioni esterne.
– Ingegnere energetico: sarà colui o colei che avrà il compito di progettare e gestire gli impianti, creando strutture e meccanismi in grado di abbattere al minimo l’impatto ambientale e l’utilizzo di risorse. Ricercatissimo in ambito industriale, civile, agricolo e dei trasporti.
– Data Scientist: tra le professioni più ricercate nel prossimo futuro un posto d’onore lo meritano senza dubbio i Data Scientist, esperti in grado di gestire e analizzare l’enorme quantità di dati strutturati e non strutturati esistente, ricavandone informazioni utili agli obiettivi di aziende e organizzazioni.
– Educatore ambientale: un docente che, nell’ambito dei percorsi di formazione o scolastici, insegna a rispettare l’ambiente, promuovendo un consumo sostenibile.