Lavoro: obiettivo occupazione al 75% nel 2020, Italia la più lontana dopo Grecia
L’occupazione dovrà salire almeno al 75% entro il 2020. E’ questo l’obiettivo che si è data l’Unione europea nella sua Strategia Europa 2020. Un traguardo che non è poi così lontano se si considera che il tasso di occupazione tra la popolazione europea con età compresa tra i 20 ei 64 anni è al 73,2% (dati relativi al 2018), in aumento rispetto al 72,2% dell’anno prima. Ma potrebbe rappresentare un target troppo lontano e ambizioso per alcuni paesi, tra cui l’Italia.
13 Stati membri hanno già raggiunto l’obiettivo occupazionale di Europa 2020
Guardando agli ultimi dati Eurostat disponibili, il tasso di occupazione è in aumento in tutti gli Stati membri nel 2018, senza eccezioni. È aumentato in particolare a Cipro (+3,1 punti percentuali), Finlandia (+2,1), Lettonia, Malta, Portogallo e Slovenia (+ 2 punti ciascuno). E in alcuni paesi il tasso di occupazione ha già superatop la soglia del 75%. E’ il caso di Svezia, dove l’occupaizone è addirittura all’82,6%, poi Repubblica ceca e Germania (80% ciascuno), Paesi Bassi e Regno Unito (79%).
Italia la più lontana dall’obiettivo dopo la Grecia
D’altra parte, ci sono invece paesi in cui il tasso di occupazione è ancora molto basso e lontano dal target europeo. Il tasso di occupazione più basso in assoluto si osserva in Grecia, soltanto al 59,5%, sebbene sia aumentato durante l’anno (+1,7 punti percentuali). Segue a ruota l’Italia, con un tasso di occupazione al 63%, che è salito soltanto dlelo 0,7% nel giro di un anno. Avanti di questo passo, il traguardo del 75% appare ancora più lontano. Fanno meglio dell’Italia la Croazia (65%) e la Spagna (67%).
Divari occupazione tra donne e uomini più alto a Malta. Ma anche in Grecia e Italia
I tassi di occupazione di donne e uomini hanno continuato a variare notevolmente tra gli Stati membri. Il divario più basso si registra in Lituania (76,7% per le donne rispetto al 79% per gli uomini, con una differenza del -2,3%), e poi in Finlandia, Lettonia e Svezia. All’estremo opposto della scala, il divario più ampio si osserva a Malta (63,4% per le donne contro l’85,7% per gli uomini, o -22,3 punti). Differenze significative sono state registrate anche in Grecia (-21 punti) e in Italia (-19,8 punti), decisamente sopra quello medio europeo pari a -11,8 punti percentuali.