Le paure di Visco: Mattarella si erge a paladino Bankitalia. E solleva dubbi su commissione inchiesta banche
Il presidente della Repubblica scende in campo, ergendosi a paladino dell’indipendenza di Bankitalia. I quotidiani oggi riportano l’incontro che si è tenuto al Quirinale tra il Capo dello Stato e il numero uno di Palazzo Koch, Ignazio Visco, nella giornata di ieri. Giornata in cui è stata annunciata anche la nomina di Fabio Panetta nuovo direttore generale della Banca d’Italia.
Di fatto, il Consiglio superiore, su proposta del governatore Ignazio Visco, “in seduta straordinaria ha nominato direttore generale Fabio Panetta, già membro del direttorio come vicedirettore generale, con decorrenza dal 10 maggio 2019″.
“In conseguenza di questa nomina – ha comunicato Via Nazionale – per integrare il direttorio, il Consiglio superiore ha nominato vicedirettori generali Daniele Franco e Alessandra Perrazzelli, con analoga decorrenza”.
Panetta prenderà così il posto dell’attuale direttore generale Salvatore Rossi che, in una lettera inviata ai dipendenti lo scorso 19 marzo, ha reso noto di non essere disponibile a un rinnovo dell’incarico, la cui scadenza naturale è prevista per il prossimo 9 maggio. La lettera era arrivata dopo che il governo M5S-Lega aveva duramente attaccato i vertici di Bankitalia, auspicandone un ricambio.
Il Consiglio superiore di Bankitalia ha comunque confermato Luigi Federico Signorini, ancora in stand by dal 16 gennaio a causa delle resistenze del governo. Di fatto, il vicedirettore generale Signorini, il cui mandato è scaduto lo scorso 11 gennaio, è stato bloccato dall’esecutivo, in particolare bloccato per i veti del M5S manifestati durante il consiglio dei ministri del 7 febbraio, e rimane tuttora congelato.
I cambiamenti annunciati ieri dal Consiglio superiore di Bankitalia a questo punto dovrebbero essere varati con un decreto del presidente della Repubblica, dopo il passaggio dal Consiglio dei Ministri, come prevede l’art. 18 dello statuto.
E’ quel passaggio al Consiglio dei Ministri che preoccupa Visco e, di conseguenza, anche Bankitalia. Questi nomi, ed è qui il nodo da sciogliere, piacciono abbastanza all’esecutivo giallo-verde, che non ha mancato di sferrare più di una volta attacchi pesanti contro Bankitalia, auspicandone la discontinuità?
Così il Corriere della Sera ha commentato l’incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il numero uno di Bankitalia, Ignazio Visco.
“Il cuore della questione, secondo Ignazio Visco, non riguarda le scelte sull’economia o sul bilancio, né le banche e neanche la politica. Riguarda le istituzioni: la loro indipendenza e i rapporti fra di esse. È questa la preoccupazione che ieri pomeriggio ha spinto il governatore della Banca d’Italia a salire al Quirinale per parlare a Sergio Mattarella, poche ore prima delle nuove nomine nel direttorio di Via Nazionale. E in buona parte è sempre questa la preoccupazione che ieri mattina — ma separatamente — aveva indotto il capo dello Stato a chiamare i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, per esprimere dubbi sulla portata del mandato della commissione parlamentare sulle banche”.
“Su indicazione dello stesso governatore (di Bankitalia)- si legge ancora sul Corriere – il Consiglio superiore si stava preparando a indicare tre nomi nel direttorio di Via Nazionale: la promozione di Fabio Panetta a direttore generale e numero due dell’istituto, l’ingresso come vicedirettori generali di Daniele Franco e Alessandra Perrazzelli. Il tema che Visco ha indicato a Mattarella non riguardava le tre persone, ma il metodo: secondo la legge italiana e l’ordinamento europeo l’istituto di Via Nazionale «è indipendente», ha ripetuto il governatore ieri. È ai suoi organi che spetta di indicare le proprie figure di vertice, meno quella del governatore stesso: senza interferenze, neanche indirette, da parte del potere politico”.
“Visco ha spiegato al Quirinale che teneva al fatto le tre nuove nomine passassero in un solo pacchetto, senza enucleare quella del solo Panetta”.
Il quotidiano precisa a tal proposito come il numero uno di Bankitalia fosse “preoccupato che nel governo Conte qualcuno cercasse di spacchettare la nomina di Panetta, non controversa, per fermare invece le altre due. Daniele Franco, ragioniere dello Stato in uscita, era stato oggetto di attacchi dei 5 Stelle durante la stagione di bilancio in autunno. E Alessandra Perrazzelli, ex amministratore delegato di Barclays in Italia, ha un profilo molto adatto ai negoziati sulla banche in Europa ma non è una figura nota ai giallo-verdi”.
I timori di Visco sono avallati proprio dal congelamento della conferma di Luigi Federico Signorini nel direttore. Il Corriere ricorda, a tal proposito, che “il governo non ha potere di veto sui membri designati del direttorio, deve solo esprimere un parere non vincolante per poi mandare le nomine alla firma di Mattarella. Ma nel caso di Signorini non si pronuncia, ha bloccato la procedura e ora il tempo stringe: se lo stallo proseguisse, visti i posti in scadenza, il 10 maggio il direttorio della Banca d’Italia resterebbe con soli due componenti — Visco e Panetta — dunque quasi alla paralisi. Con le designazioni di ieri si apre così una fase nuova, in cui ora tocca al governo muovere”.
Tutto questo, mentre Mattarella in primis sarebbe preoccupato anche per i poteri della commissione parlamentare sulle banche, al punto che sempre ieri ha voluto vedere Fico e Casellati.
“Il capo dello Stato non è contrario alla commissione, ma trova strano che il suo mandato sia così ampio: si dovrebbe occupare di banche, assicurazioni (vigilate da Banca d’Italia), agenzie di rating e dunque dell’intero rapporto fra Paese, mercati finanziari e sistema di governo europeo. Il Quirinale non lo dice apertamente, ma vuole evitare che una commissione con un mandato così vasto si trasformi in un sistema di pressione su Via Nazionale e altri attori pubblici o privati. O che sia disegnata per mettere in scena audizioni aggressive, spettacolari ma alla fine senza costrutto a figure dei mercati, delle istituzioni italiane o di quelle europee. La caccia pubblica al capro espiatorio non sarebbe il modo migliore per portare il Paese fuori da una recessione che, da nove mesi”.
Lo stesso timore sulla commissione sulle banche è confermato da un articolo di Repubblica:
“C’è un altro elemento a preoccupare in queste ore il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: la commissione d’inchiesta sulle banche. Commissione che, vista la narrazione pentastellata sul tema, potrebbe partire puntando il dito proprio sulla vigilanza di Bankitalia. Proprio quello che al Colle si vuole evitare. Bankitalia deve essere al riparo da ogni governo e la sua indipendenza deve essere tutelata, è la linea del Colle.