Finanza Notizie Italia Le professioni del futuro: più prospettive per i laureati nel campo sanitario, ma anche in economia circolare e digitale

Le professioni del futuro: più prospettive per i laureati nel campo sanitario, ma anche in economia circolare e digitale

28 Novembre 2019 15:51

Non solo medici, infermieri ed ingegneri, ma anche esperti di economia circolare, digitale e robotica. Le professioni del futuro riguarderanno sia settori tradizionali sia emergenti, purché si abbia conseguito la laurea o il diploma. Secondo la ricerca effettuata da Unioncamere e Anpal sui fabbisogni occupazionali 2019-2023, nei prossimi cinque anni si assisterà a un cambiamento profondo della struttura professionale in Italia, con un fabbisogno occupazionale che per oltre il 60% riguarderà laureati e diplomati, e per oltre il 35% le professioni tecniche e ad elevata specializzazione.

 

Innanzitutto una buona notizia: tra il 2019 e il 2023 saranno necessari tra i 3 e i 3,2 milioni di nuovi occupati per soddisfare le esigenze produttive delle imprese e della pubblica amministrazione. Infatti, pur con una crescita economica molto contenuta (variazione del Pil compresa tra +0,6% e +0,9%, in media annua tra il 2019 e il 2023), sarà necessario affrontare il naturale turnover sul mercato del lavoro che da solo determinerà oltre l’80% del fabbisogno (2,6 milioni di lavoratori nel quinquennio). La crescita economica, d’altra parte, potrà al massimo generare, a seconda della sua intensità e in maniera molto differenziata nei diversi settori, una quota di nuovi posti di lavoro che va dalle 352mila alle 535mila unità.

In questo scenario, ci saranno più opportunità per i laureati del ramo medico-sanitario, economico, ingegneria-architettura, giuridico e statistico. Per quanto riguarda i diplomi, nel quinquennio le imprese richiederanno personale diplomato principalmente nell’indirizzo amministrazione, finanza e marketing, con un fabbisogno che potrà variare tra 279mila e 302mila unità, e in quello industria e artigianato, tra cui spiccheranno le richieste degli indirizzi meccanica, meccatronica ed energia, oltre che elettronica ed elettrotecnica. Sarà considerevole anche il fabbisogno di diplomati nell’ambito del turismo.

Accanto alle discipline più tradizionali, buone opportunità arriveranno anche dalle professioni emergenti, che saranno fortemente influenzate dalla pervasività della rivoluzione tecnologica e dalla necessità di riorientare i sistemi produttivi verso un green new deal. In particolare, nell’ambito della digital transformation le imprese ricercheranno lavoratori con specifiche competenze matematiche e informatiche, digitali e social o relative agli sviluppi nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale o dei big data e delle tecnologie 4.0. Per quanto riguarda la filiera dell’ecosostenibilità, le imprese avranno bisogno di lavoratori per cogliere al meglio le opportunità offerte dalla diffusione di processi produttivi rispettosi dell’ambiente, volti ad ottimizzare o ridurre l’utilizzo di materie prime. Un ulteriore fabbisogno occupazionale delle imprese riguarderà la filiera robotica e della meccanizzazione.