Legge bilancio, stangata banche e assicurazioni da 4 mld. E polizze Rc Auto rischiano aumenti +40% a Nord
Una stretta fiscale superiore ai 4 miliardi di euro, soltanto nel 2019, che andrà a gravare sulle banche e le assicurazioni. E’ quanto emerge dal Dpb, il documento programmatico di bilancio che il governo M5S-Lega ha inviato a Bruxelles.
‘Reddito di cittadinanza finanziato con tagli a banche e assicurazioni: così si ottengono 4 dei 6,6 miliardi che servono‘, scrive il Corriere della Sera. I quotidiani italiani affrontano oggi la questione, mentre si apprende che si è concluso l’incontro, durato due ore, tra il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e i banchieri del Comitato esecutivo dell’Abi.
La riunione si è svolta nella sede milanese dell’Abi e ha avuto per oggetto i contenuti della manovra di cui si sta parlando in queste ore, rilanciati nel Documento programmatico di Bilancio. E’ studiando questo documento che anche La Stampa ha confermato la stangata su banche e assicurazioni, valutata 4 miliardi e 200 milioni nel 2019: di fatto, “dalle banche, in generale, arriverà un contributo di 3,3 miliardi alla manovra, mentre è di 900 milioni l’incasso previsto dall’aumento degli acconti sui premi delle polizze”.
In realtà, con una nota diramata nella giornata di ieri, Giovanni Razzoli di Equita ha sottolineato che le misure sono incerte.
“Secondo la stampa la manovra di governo dovrebbe prevedere un inasprimento della tassazione sulle banche ma non è ancora affatto chiaro di quali misure si tratti e quali siano gli importi in gioco”. Per Razzoli “l’unico riferimento quantitativo ‘certo’ è legato all’allargamento del fondo per la tutela dei ‘risparmiatori truffati’ (v. azionisti BP Vicenza, Veneto Banca ecc) che verrebbe aumentato a €1.5mld (2% market cap del settore ), ammontare che secondo noi è ragionevole immaginare verrà posto a carico delle banche”.
Il Messaggero precisa intanto oggi che, stando alle misure contenute nel Dpb, la zavorra di oltre 3 miliardi che peserà sulle banche sarà così distribuita: “rinvio della deducibilità delle svalutazioni e perdite da credito (1 miliardo), svalutazioni per le perdite dai principi contabili spalmate su 10 anni (1,2 miliardi) e altri interventi fiscali non definiti (forse mancata deducibilità interessi passivi) per 1,2 miliardi. Ci sono poi 1,5 miliardi stanziati dal governo a favore dei risparmiatori delle banche fallite ma le risorse dovrebbero arrivare da altre fonti come i conti dormienti o la gara 5G”.
Per le assicurazioni, il cui settore pagherà 900 milioni, l’effetto è concentrato sul 2019 visto che si tratta di una rideterminazione degli acconti dell’imposta sui premi assicurativi. L’aliquota, si legge nel Dpb, “attualmente determinata nella misura del 59 per cento per l’anno 2019 e al 74 per cento per gli anni successivi, è rideterminata al 75 per cento per l’anno 2019, al 90 per cento nel 2020 e al 100 per cento dal 2021 a decorrere”.
Il problema, come fa notare La Stampa, è che esiste il rischio che “i maggiori costi vengano comunque scaricati su correntisti e assicurati”.
Così, inoltre, Il Corriere della Sera nel suo articolo parla della frustrazione dei leghisti del vicepremier Matteo Salvini:
“In termini di indebitamento netto, cioè di impatto sul deficit, il reddito e le pensioni di cittadinanza costano 6,6 miliardi di euro nel 2019. A pagarli, quasi tutti, saranno proprio le banche e le assicurazioni: tra nuove imposte e revisione delle agevolazioni esistenti vengono tagliati al settore ben quattro miliardi di euro nel 2019″. Il quotidiano fa notare che la stangata sul settore è “una ‘botta’ indigeribile per i vertici leghisti, pentiti di aver accettato la linea del M5S sulle banche e preoccupati di aver ‘calcato un po’ troppo la mano’. Anche gli istituti di credito sono in grande agitazione, e paventano possibili contraccolpi per i clienti e sui servizi”.
Sul fronte assicurativo, è sicuramente inquietante quanto trapela da un articolo de Il Sole 24 Ore che, sulle polizze Rc Auto, paventa aumenti fino al 40% al Nord.
“Prime proiezioni, che sono state fatte da alcune compagnie di assicurazione di rilievo, stimano che un intervento basato su norme per garantire una tariffa più equa (con il fine ultimo, a dispetto ancora della Lega, di abbassare le tariffe Rc auto al Sud) – porterebbe a un rincaro della tariffa fino al 40% a Bolzano e una discesa addirittura del 65% a Napoli”.
“Ad Aosta – scrive ancora Il Sole – salirebbero del 35%, a Trento del 25% e a Vicenza di quasi il 28%. Diversamente a Massa Carrara crollerebbero del 42%, a Pistoia del 37% e a Salerno del 44%”. E anche tali cifre, sicuramente, se faranno gongolare il M5S di Luigi Di Maio, non saranno certo musica per le orecchie della Lega.