Legge di Bilancio potrebbe lievitare a 25 miliardi grazie ad effetto Pil e più deficit
Il governo avrà ancora diverse settimane di tempo, fino a metà ottobre, per far quadrare i conti in vista dell’approvazione della prossima legge di bilancio. Una sponda importante sta arrivando dalla crescita oltre le attese (+1,5% annuo il PIL nel secondo trimestre) che dovrebbe permettere maggiori entrate nell’ordine dei 3 miliardi. Ma il supporto maggiore in termini di risorse arriverà dalla deviazione sul fronte deficit, con un obiettivo 2018 più blando rispetto a quanto previsto nel DEF dello scorso aprile (deficit all’1,8,% rispetto all’1,2% precedentemente indicato).
Gli interventi saranno mirati con l’entità complessiva della manovra 2018 tra i 22 e i 25 miliardi di euro. Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, mancano all’appello tra i 7 e i 10 miliardi. Una manovra di manutenzione con una larga fetta (15,2 miliardi di euro) destinata a disinnescare le clausole di salvaguardia, a cui si sommano 1,5-2 miliardi per finanziare i nuovi sgravi contributivi sulle assunzioni dei giovani, altri 1,2 miliardi per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, 2 miliardi per le cosiddette spese indifferibili, 1-1,5 miliardi per gli incentivi del piano Industria 4.0, tra 500 milioni e un miliardo per potenziare il Rei (reddito di inclusione), almeno 500 milioni per le necessità delle Province.
Un totale di 22-23 miliardi che potrebbe alla fine salire a 25 miliardi se l’esecutivo Gentiloni decidesse di rimettere sul tavolo la possibilità di un taglio dell’Irpef per il ceto medio o del cuneo fiscale per tutti i lavoratori.
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha confermato nel suo intervento al workshop Ambrosetti di Cernobbio che comunque le risorse per la prossima manovra sono limitate e da indirizzare in maniera selettiva con una chiara priorità all’occupazione giovanile.