Legge di bilancio, Salvini: priorità Fornero e quota 100. Flat tax parte da famiglie o partite Iva
Riformare la legge Fornero, con “quota 100 da subito”. Ma anche, flat tax a cominciare dai più piccoli, famiglie o partite Iva. Reddito di cittadinanza anche se, ammette, non è la sua specializzazione, e rilancio degli investimenti, a partire da quelli dei comuni. Il vicepremier Matteo Salvini rilascia un’intervista a Il Sole 24 Ore in cui riassume ciò che è emerso dalla riunione con i capigruppo e gli esperti economici della Lega: una prima lista di priorità, che mette al primo posto, per l’appunto, le pensioni.
La lista prosegue con “l’avvio della flat tax a cominciare dai più piccoli” e, a tal proposito, “bisogna vedere se si parte dalle famiglie o dalle partite Iva”.
Nella lista sono presenti anche “pace fiscale ed Equitalia, questione non solo di giustizia ma anche di fondi che altrimenti non recupereremo mai – spiega Salvini – E tra l’altro potremmo estenderla anche alle multe, come molti sindaci ci chiedono. Poi accise sulla benzina, con l’obiettivo di annullare gradualmente quelle che hanno compiuto 60-80 anni di storia. Fatturazione elettronica obbligatoria 2019, che per i piccoli rischia di essere un aggravio di spesa non da poco. E poi c’è da liberare gli avanzi di bilancio dei comuni per le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria”.
Su quota 100 il vicepremier conferma: “quota 100 integrale, senza paletti”, a partire dal 2019 per tutti.
Salvini non teme certo di irritare Bruxelles con lo smantellamento della riforma Fornero che, insieme all’introduzione di quota 100, avrebbe un costo stimato tra i 6 e gli 8 miliardi di euro.
A suo avviso, infatti, si tratterebbe di una “riforma equilibrata che soprattutto creerebbe occupazione”. Anche perchè, continua, “uno degli aspetti più deleteri della Fornero, al di là dell’iniquità, è stato aver ingessato il mercato del lavoro”.
A proposito sempre di lavoro, il governo sta lavorando anche sull’opzione di tagliare il cuneo fiscale, in quella che comunque sarà una legge di bilancio che rispetterà tutti i vincoli imposti da Bruxelles. E questo perchè, “se vogliamo governare a lungo, non possiamo far saltare i conti”.
Il ogni caso, il ministro si dice convinto anche di una cosa. Nell’affrontare l’opzione del taglio del cuneo fiscale, sottolinea che “il lavoro non si crea per legge, ma aiutando chi lo produce, che è il privato”.
Sulla flat tax, questa “resta il traguardo, sarebbe un fatto storico. Ma tre aliquote (Salvini risponde alla domanda sull’ipotesi di una riduzione di scaglioni e aliquote come volevano i Cinque Stelle) – sarebbe già un passo avanti“.
In ogni caso il bonus 80 euro di Renzi ci sarà fino a quando non verrà introdotta l’aliquota del 15% per tutti gli italiani, dunque la famosa tassa piatta.
Nell’intervista, Salvini affronta anche il dossier Tap a seguito dell’incontro con l’ex primo ministro britannico Tony Blair, e afferma come sia fondamentale non arrivare a svendere Alitalia. Sull’Ilva, ha piena fiducia in Luigi Di Maio. Il ministro affronta anche la questione della gestione delle autostrade, parlando anche di un modello che, a suo avviso, potrebbe funzionare.