L’Italia frena, la fase di debolezza del ciclo economico proseguirà anche nei prossimi mesi
L’Italia rallenta e dovrebbe proseguire con il freno a mano tirato anche nei prossimi mesi. Lo prevede l’Istat, secondo cui nei prossimi mesi si assisterà a una fase di debolezza del ciclo economico. “L’indicatore anticipatore ha evidenziato un’ulteriore flessione, segnalando la persistenza di una fase di debolezza del ciclo economico”, si legge nella nota mensile sulla congiuntura, diffusa oggi.
La crescita sta già per finire? Non dovrebbe, ma certamente i segnali giunti di recente dal fronte macro sono poco incoraggianti e fanno propendere per una espansione fragile e lenta. Questa previsione negativa si aggiunge alla delusione per Pil trimestrale, Pmi manifattura, Pmi servizi e anche vendite al dettaglio (uscite oggi, Leggi QUI). Dall’analisi dell’Istat sono peggiorati sia i giudizi sia le attese dei consumatori sulla situazione economica del Paese, mentre l’indice del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un’ulteriore flessione diffusa tra tutti i settori economici con un miglioramento solo per le imprese delle costruzioni. In questo contesto, si intensificano le preoccupazioni per il 2019 con il Pil dell’Italia che potrebbe crescere meno delle previsioni del governo elaborate in manovra e quindi peggiorare il target deficit/Pil fissato al momento al 2,4%.
Nel terzo trimestre l’economia italiana ha registrato una frenata con il Pil che ha segnato una variazione congiunturale nulla, interrompendo la fase costantemente espansiva iniziata nei primi tre mesi del 2015. Sia la componente nazionale della domanda, sia le esportazioni hanno fornito un contributo pari a zero. A settembre il mercato del lavoro ha segnato un lieve peggioramento caratterizzato da una diminuzione degli occupati e un aumento delle persone in cerca di occupazione (+3,2% pari a 81mila unità). Per quanto riguarda l’inflazione, a ottobre è ripreso l’aumento dei prezzi al consumo e, rispetto agli altri paesi dell’area euro, il divario inflazionistico si è leggermente ridimensionato. Una ripresa dell’inflazione è attesa, con diversa intensità, da tutti gli operatori economici nei prossimi mesi.