Lungimirante, speculatore e spaventato: gli investitori alla prova volatilità
Durante la crisi ucraina, così come allo scoppio della pandemia, abbiamo assistito a una volatilità fuori dalla norma sui mercati ed è in queste situazioni che si amplificano i bias (distorsioni) cognitivi più comuni tra gli investitori.
E’ proprio in questi momenti che l’educazione finanziaria e il supporto di un esperto possono veramente fare la differenza, perché aiutano l’investitore a gestire l’emotività e rappresentano realisticamente l’unico vero appiglio per non farsi travolgere dall’alluvione delle notizie, diventare preda dell’irrazionalità e perdere di vista il senso dell’investimento che si è fatto, l’orizzonte temporale e i propri obiettivi.
Lungimirante, speculatore e spaventato: come si comportano gli investitori
Moneyfarm ha analizzato il comportamento di 33.500 clienti e ha individuato 3 tipologie di investitori: “Lungimirante”, che è rimasto investito, fedele al proprio piano di investimento di lungo termine; “Speculatore”, che ha provato a “battere il mercato” (ossia anticipare la presunta fase negativa) disinvestendo almeno un terzo del proprio portafoglio tra marzo e giugno 2020 per poi rientrare successivamente sul mercato con un nuovo investimento; “Spaventato”, che ha disinvestito completamente.
Per dimostrare i risultati concreti di questi tre comportamenti adottati durante la pandemia, Moneyfarm ha paragonato la performance mediana dei portafogli di questi clienti in una finestra temporale che va da gennaio 2019 a dicembre 2021. Ebbene, gli investitori Lungimiranti hanno ottenuto un rendimento mediano del 16,8%, gli Speculatori un rendimento del 12,8%, mentre gli Spaventati sono usciti con un 3,2%. Non stupisce che la scelta di uscire dal mercato, durante o subito dopo lo scoppio della pandemia, sia risultata quella peggiore, perché – dice Moneyfarm – non ha consentito agli Spaventati di beneficiare del recupero dei mesi successivi, un recupero la cui portata era decisamente difficile prevedere.
Guardando a quegli stessi investitori durante la crisi scatenata dall’invasione dell’Ucraina, il 100% dei Lungimiranti ha scelto il medesimo approccio adottato durante la pandemia mentre il 91% degli Speculatori questa volta ha scelto di non uscire dal mercato ed è diventato Lungimirante in seguito all’esperienza della crisi precedente e, ovviamente, ai risultati.