M5S-Lega: intesa su Fornero, reddito cittadinanza a tempo? Incognita premier, ipotesi staffetta
A questo punto, mancherebbe solo il nome del premier. M5S e Lega hanno continuato a ripetere che si tratterà di un premier politico, e non tecnico, ma alcuni tra i principali quotidiani italiani parlano di nervi tesi sulla questione, e su un nulla di fatto sul nome. L’accordo sul programma è stato invece raggiunto, dopo una serie di incontri che si sono tenuti nel fine settimana a Milano tra i due leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio, prima al Pirellone e poi nello studio di commercialisti del deputato Stefano Buffagni.
Un ultimo incontro si sarebbe tenuto nella notte all’hotel President.
Le ultime indiscrezioni fanno riferimento alla possibilità di un ticket Riccardo Fraccaro-Giancarlo Giorgetti, con quest’ultimo che appare il più papabile ad andare a Palazzo Chigi e diventare presidente del Consiglio. Allo stesso tempo, riporta l’Ansa, rimane in campo anche la soluzione di cui si era parlato negli ultimi giorni: quella di una staffetta tra Salvini e Di Maio.
Il Quirinale è stato intanto informato del fatto che Lega e M5S sono pronti a riferire “su tutto”: giornata cruciale, quella di oggi, che vedrà i due leader salire al Colle.
Così fonti del M5S, a margine dell’incontro tra le delegazioni del movimento e quelle della Lega, nella giornata di ieri:
“Oggi chiudiamo sul programma, e c’è una buonissima possibilità di convergere anche sul nome del premier: sarà un uomo ‘terzo'”.
Arrivare a “digerire” la necessità di un premier terzo, hanno detto poi alcune fonti del Movimento, secondo quanto riportato da Askanews, “è stato difficile, perchè per noi Di Maio era molto desiderato come premier come per loro Salvini. C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine ci stiamo arrivando”.
Il contenuto del programma non è stato intanto reso noto, in attesa di mostrarlo al presidente della Repubblica. “Lo faremo vedere prima a Mattarella, per rispetto”, hanno continuato le fonti.
Sembra che le controparti abbiano raggiunto un’intesa sulle pensioni, in particolare sulla riforma Fornero.
“Non ci sono punti dove non c’è accordo, ci sono temi su cui si discute che interessano i cittadini – ha detto l’esponente M5s Laura Castelli – Oggi abbiamo parlato di lavoro, superamento della Fornero, della misura “quota 100” per le pensioni, delle categorie professionali usuranti, abbiamo fissato dei punti”.
E sulla Fornero, ha precisato Castelli, è stata “assolutamente trovata un’intesa”, sul tema “abbiamo chiuso”.
Nella giornata di ieri, prima di entrare al Pirellone, così aveva detto il portavoce M5S, Rocco Casalino:
“Il programma è su 20 punti circa, 15 li abbiamo affrontati, adesso vanno un po’ rivisti tutti”.
Qualche altra indiscrezione trapela da Adnkronos, sul reddito di cittadinanza, proposta chiave del M5S.
Su tale punto, la Lega avrebbe avanzato una richiesta ben precisa: quella di un reddito di cittadinanza a tempo. In poche parole, il sussidio di disoccupazione verrebbe erogato per due anni al massimo, poi stop all’assegno.
D’altronde, c’è il nodo delle coperture finanziarie, che riguarda ovviamente anche l’altra proposta della Lega, che è quella della flat tax.
Occhi puntati di mercati e analisti verso l’Italia. In particolare, si è messa in evidenza nelle ultime ore la nota di Capital Economics: “Should we worry about a M5S-League alliance?”.
Gli analisti mettono in evidenza, in riferimento alle imposizioni euroscettiche di entrambi i partiti, come l’idea di far uscire l’Italia dall’euro sia stata accantonata, e dunque come una uscita imminente sia al momento “improbabile”, se si considera anche l’atteggiamento “più conciliante che il M5S ha dimostrato di avere verso l’Unione europea”.
Tuttavia, entrambi i partiti “potrebbero un giorno tornare a rinnovare l’appello a lasciare l’Unione e l’euro, nel caso in cui il sostegno degli italiani alla moneta unica dovesse smorzarsi o nel caso in cui il sostegno degli italiani ai due partiti scendesse nei sondaggi”.
Il pericolo di un addio all’euro da parte dell’Italia, insomma, secondo la divisione di ricerca di Capital economics, è tutto fuorché rientrato.
LA NOTA DI BARCLAYS SULLA FATTIBILITA’ PROGRAMMA M5-LEGA
Intanto arriva anche la nota di Barclays, che fa il punto della situazione. Firmata da Fabio Fois, porta la data di oggi e mette in evidenza tutta la preoccupazione degli analisti sul futuro italiano:
“A meno che non venga compensato da misure economiche e finanziarie forti e credibili, il programma economico proposto, raggiunto con un’intesa tra il M5S e la Lega e così come riportato dai media, risulterà probabilmente in un dietrofront significativo da un punto di vista fiscale. Tuttavia, crediamo che rendere esecutiva una tassa a doppia aliquota, riformare la Legge Fornero e introdurre un reddito di cittadinanza potrebbero non essere misure facili da adottare, a a causa di diverse ragioni, legate a limiti sia interni che esterni”.
Di fatto, “le misure fiscali promesse dal M5S e dalla Lega potrebbero esacerbare le tensioni con i partner europei, con la Commissione europea che potrebbe ricorrere a un approccio molto conservativo. Dall’altro lato, non ci aspettiamo che la retorica M5S-Lega arrivi al punto da indire un referendum non vincolante ( e forse non costituzionale) sull’adesione italiana all’Unione europea. Tale minaccia, a nostro avviso, non è credibile. Di conseguenza, non riteniamo che il M5S e la Lega ricorrano a un atteggiamento di sfida, ma che, piuttosto, i due utilizzino lo spazio di manovra fiscale a disposizione, per concretizzare alcune delle promesse fatte”.
Barclays mette inoltre in evidenza che “è improbabile che il sostegno del Parlamento sia forte al punto da dare il via libera a un programma di governo così potenzialmente controverso.
E’ il caso soprattutto del Senato, dove una maggioranza potenziale M5S-Lega potrebbe essere molto contenuta (+6 rispetto al vantaggio di 31 seggi alla Camera)”.
Nel precisare che la nota stilata si basa su quanto riportato dai principali quotidiani italiani, tra cui Il Sole 24 Ore, La Repubblica and Il Corriere della Sera, Barclays sottolinea che rimane ancora l’incognita di chi sarà il premier, così come ci sono poche notizie sulla composizione del governo.
“E’ poco chiaro, anche, se Luigi Di Maio e Matteo Salvini assumeranno cariche governative, oppure no”.
In caso affermativo, “il leader del M5S potrebbe assumere l’incarico di ministro degli Esteri, mentre Salvini quello di ministro degli Interni; o anche, entrambi potrebbero ricoprire la posizione di vice presidente del Consiglio. In più, al M5S andrebbero i ministeri della Difesa, dell’Economia e della Giustizia, mentre la Lega conquisterebbe i ministeri dello Sviluppo economico, del Welfare e dell’Agricoltura, stando a quanto riportato da La Repubblica”.
Viene sottolineato come, in ogni caso, il presidente Mattarella sia determinato ad assumere un ruolo centrale nella nascita del governo, al fine di assicurarsi che l’Italia rimanga fedele ai legami con l’Europa e l’Atlantico.
OGGI RIPRENDONO CONSULTAZIONI, CALENDARIO INCONTRI MATTARELLA
Nel frattempo si apprende che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riprenderà oggi 14 maggio le consultazioni con il seguente calendario:
ore 16.30 Sen. Danilo TONINELLI e On. Dott.ssa Giulia GRILLO, rispettivamente Presidente del Gruppo Parlamentare “MoVimento 5 Stelle” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, accompagnati dall’On. Luigi DI MAIO, Capo della forza politica “Movimento 5 Stelle”.
ore 18.00 Sen. Gian Marco CENTINAIO e On. Dott. Giancarlo GIORGETTI, rispettivamente Presidente del Gruppo Parlamentare “Lega – Salvini Premier” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, accompagnati dal Sen. Matteo SALVINI, Segretario Federale del partito “Lega – Salvini Premier”.