M&A: nel 2017 operazioni per oltre tremila miliardi di dollari
Le operazioni di fusione e acquisizione hanno superato, a livello globale, i 3.000 miliardi di dollari di valore per il quarto anno consecutivo. In Italia l’M&A vale 113 miliardi
Lo scorso anno, nel mondo, sono state fatte operazioni di fusione e acquisizione per 3.500 miliardi di dollari. Per il quarto anno consecutivo è stata superata la soglia dei 3.000 miliardi e l’Italia ha fatto la sua parte mettendo in campo operazioni di M&A per 116 miliardi di dollari, pari a quasi 96 miliardi di euro, secondo le stime di Reuters. Gli Stati Uniti hanno, come al solito, fatto la parte del leone mangiandosi il 40% della ricca torta (1.400 miliardi di dollari), pur registrando una contrazione del 16% rispetto al 2016. Tra i big deal da segnalare la recente acquisizione di 21st Century Fox passata dalle mani di Rupert Murdoch alla Disney e l’ingresso di Amazon nel mondo dei punti vendita al dettaglio con l’acquisto della catena di supermercati alimentari Whole Foods.
L’Italia alla riscossa
Sono tanti i gioielli dell’imprenditoria italiana finiti, negli anni passati, in mano a gruppi stranieri. Spesso, tuttavia, i lamenti per la perdita di un marchio prezioso è più forte degli applausi per l’acquisizione di una società estera da parte di una compagnia del Belpaese. L’Italia non sta solo a guardare ma effettua operazioni di acquisizione all’estero e il 2017, da questo punto di vista, è stato un anno positivo. Tra i principali accordi annunciati nel corso dell’anno ci sono la fusione tra Luxottica e la francese Essilor nel comparto dell’occhialeria, in attesa del via libera da parte dell’Antitrust europeo, e l’acquisizione di General Cable da parte di Prysmian per 3 miliardi di dollari. È ancora in pieno svolgimento, invece, la vicenda che vede Atlantia e la tedesca Hochtief, contendersi il gruppo autostradale spagnolo Abertis.
Banche d’affari, guida Mediobanca
Il ruolo di consulenza svolto dalle banche d’affari nelle operazioni di M&A premia Mediobanca. Secondo i dati di Reuters l’istituto guidato da Alberto Nagel ha seguito, nel 2017, 25 operazioni per un valore di 73,953 miliardi di dollari, distanziando Goldman Sachs, seconda con 13 operazioni e 48,26 miliardi di dollari e Credit Suisse, terza con 12 consulenze e 36,35 miliardi di dollari. Le altre banche d’affari italiane rimangono fuori dalla top ten. Equita Sim si posiziona al ventiduesimo posto con 5 operazioni per un valore di quasi un miliardo di dollari, Leonardo&Co è anch’essa al 22°posto. Tra le altre grandi banche Intesa Sanpaolo occupa la posizione numero diciannove preceduta da Unicredit al sedicesimo posto con 41 deals per un totale di 2,68 miliardi di euro.
Le imprese scelgono la Borsa
Il 2017 ha registrato anche un forte incremento delle quotazioni in Borsa. A livello internazionale le offerte pubbliche finalizzate alla quotazione sono cresciute del 44% a quasi 1.700, il dato più elevato dal 2007. A Piazza Affari gli esordi in Borsa sono stati 39 dei quali 32 sotto forma di Ipo (offerte pubbliche iniziali). Il mercato di Borsa Italiana più gettonato è stato l’Aim. Il segmento dedicato alle Pmi ad alto potenziale, spinto dai Pir (Piani individuali di risparmio), ha accolto 26 nuove società, secondo in Europa solo a Londra.