Manovra: allo studio con Poste la carta anti-evasione per ricevere sconti sull’Iva
Lotta al contante per estirpare l’evasione fiscale. Sarà uno dei punti fondamentali della prossima Manovra, su cui si accende il dibattito a Palazzo Chigi in vista del Consiglio dei ministri di lunedì prossimo che dovrà approvare il nuovo quadro dei conti pubblici. L’aggiornamento del quadro programmatico di finanza pubblica, che anticiperà i target di crescita e deficit della Manovra 2020, dovrà infatti essere varato entro fine settembre per aprire la strada alla prossima Legge di bilancio.
Maggiore flessibilità: deficit verso il 2,2%
La prossima Manovra dovrebbe inserirsi in un quadro di maggiore flessibilità sul deficit. Lo stesso neo ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, da Helsinki, in occasione dell’Ecofin, aveva precisato che la Legge di bilancio “non sarà restrittiva”. Stando alle ultime indiscrezioni di stampa, il governo spera di ottenere il via libera della Commissione europea per fissare un deficit per il 2020 al 2,2% del Pil. Un target che permetterebbe, forse, di disinnescare le clausole di salvaguardia e quindi scampare l’aumento dell’Iva e procedere con il taglio delle tasse sul lavoro.
Le misure anti-evasione, spunta la card unica di Poste
Intanto il governo Conte-bis continua a lavorare sulle misure da inserire nella Manovra. In particolare, si stanno studiando diversi meccanismi per incentivare l’uso della moneta elettronica, al fine di ridurre la piaga dell’evasione che soffoca la crescita. Tra le ultime ipotesi è spuntata anche quella di introdurre una carta unica, che farà da mezzo di pagamento ma anche patente, codice fiscale e carta di identità, e che permetterà di ricevere un rimborso del 2-3% sulle spese effettuate. Secondo quanto illustra oggi Il Messaggero, si tratterebbe di una sorta di cashback: un rimborso dell’Iva sulle spese pagate con la carta, che sarà anche ricaricabile. La card anti-evasione sarà emessa e gestita da Poste Italiane. Sempre secondo il quotidiano romano, questo meccanismo potrebbe essere applicato inizialmente agli ambiti considerati più a rischio evasione, come i ristoranti, i parrucchieri e i lavori artigianali (idraulico, elettricista, ecc).
Ma non solo. Il governo si starebbe confrontando con l’Abi, per cercare di eliminare, o quantomeno ridurre, le commissioni che i commercianti devono versare sull’utilizzo del Pos. Si starebbe valutando anche la concessione di detrazioni fiscali ai negozianti sul Pos, come avviene già per i benzinai.
Altra misura allo studio dal governo per favorire l’uso del bancomat e delle carte è quella di consentire le detrazioni fiscali soltanto per i pagamenti tracciabili. Vale a dire, se nella dichiarazione dei redditi, si vorrà usufruire delle detrazioni previste, bisognerà pagare con moneta elettronica le varie spese, ossia farmaci, visite mediche, ecc.